Riaperta la tipografia dove vennero uccisi i terroristi di Charlie hebdo

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Di Lilia Rotoloni
Riaperta la tipografia dove vennero uccisi i terroristi di Charlie hebdo

Ha riaperto la tipografia dove vennero uccisi i terroristi di Charlie hebdo .

Mio padre mi diceva sempre: sii fiero del paese che ti accoglie e fai in modo che il paese che ti accoglie sia fiero di te

Michel Catalano Imprenditore, Legion d'onore, ex ostaggio dei fratelli Kouachi

Alla cerimonia, a Dammartin-en-Goële , a nord-est di Parigi, c’era anche il presidente François Hollande.

Il proprietario, Michel Catalano , di origini italiane, ha ricevuto la Legion d’onore , la più alta onorificenza francese.

Questa la motivazione: riuscì a distrarre i fratelli Kouachi, permettendo ai suoi dipendenti di mettersi in salvo. Uno di loro in particolare, Lilian, che potè nascondersi in un armadio, senza che i terroristi se ne accorgessero. A loro l’imprenditore si rivolge in questo estratto del suo discorso:

_Ciò che mi rallegra e mi commuove di più è vedere qui Lilian con la sua famiglia, e questa è la cosa più importante
per me. E poi Didier che era presente, e Stéphane che li ha incrociati. Oggi tutte queste persono sono ancora qui con noi, in questa sala._

Facendo riferimento al dibatitto sull’identità nazionale e ai sentimenti anti-immigrati che montano nella società francese, Catalano ha spiegato il suo gesto di allora e la volontà di ricominciare che oggi lo anima ricordando i suoi genitori, che arrivarono in Francia dall’Italia negli anni Sessanta, da emigranti in cerca di lavoro:

Mio padre mi diceva sempre: sii fiero del paese che ti accoglie e fai in modo che il paese che ti accoglie sia fiero di te.

Ricostruire, un atto di resistenza

François Hollande si era recato sul posto dopo i fatti e oggi è tornato a testimoniare della solidairetà delle istituzioni nei confronti di quest’azienda che vuole ricominciare a vivere:

La volontà umana non implica soltanto di resistere, questo è il primo riflesso, ma poi viene la voglia di ricostruire e vengo qui anche per un’inaugurazione.

L’assalto delle teste di cuoio contro il commando islamista, il 7 gennaio dell’anno scorso, aveva lasciato il capannone semidistrutto.

Catalano ha fatto tutto ricostruire, ma modificando l’edificio il più possibile, per non essere prigioniero dei brutti ricordi. Per l’imprenditore, riprendere l’attività è anche un atto di resistenza.