Il pellegrinaggio alla Mecca, previsto per l’11 settembre, riaccende lo scontro fra Arabia Saudita ed Iran.
Il pellegrinaggio alla Mecca, previsto per l’11 settembre, riaccende lo scontro fra Arabia Saudita ed Iran.
Autorità dei due Paesi, capofila rispettivamente del mondo sunnita e di quello sciita, si accusano a vicenda di non rappresentare l’Islam.
Il Gran Muftì saudita Sheikh Abdulaziz al-Sheikh sostiene che i leader di Teheran non sono musulmani, replicando all’Ayatollah Ali Khamenei, che ha accusato le autorità di Riad di essere “senza Dio” e di aver assassinato i fedeli morti l’anno scorso nella calca alla Mecca.
Anche il presidente iraniano Hassan Rohani interviene, dichiarando che i sauditi non hanno mai chiesto scusa, né versato indennizzi. “Non hanno nemmeno sentito il parere di altri musulmani su come gestire il pellegrinaggio negli anni seguenti – dice -. Non hanno alcun piano per il futuro.”
Teheran e Riad, i cui interessi sono contrapposti nei conflitti in Siria e nello Yemen, non sono d’accordo neanche sul conteggio delle vittime dell’incidente dell’anno scorso. Per l’Arabia Saudita furono 769, secondo l’Iran e altre fonti circa 2000.
Quest’anno gli iraniani non parteciperanno al pellegrinaggio. I due Paesi hanno rotto le relazioni a gennaio, dopo l’assalto all’ambasciata saudita a Teheran,che ha fatto seguito all’esecuzione di un religioso sciita a Riad.