Il giorno dopo la strage di Orlando i titoli dei principali produttori di armi da fuoco hanno registrato un’impennata.
Il giorno dopo la strage di Orlando i titoli dei principali produttori di armi da fuoco hanno registrato un’impennata. Lunedì, alla chiusura dei listini, Smith & Wesson guadagnava il 6,9%, mentre le azioni della rivale Ruger si sono apprezzate di otto punti e mezzo percentuali.
Una reazione paradossale ma non imprevista, spiegano gli esperti: per gli investitori lo spettro dell’introduzione di leggi più severe sulla vendita di armi spinge di norma gli acquirenti a fare incetta. Specialmente nei casi in cui i massacri vengono perpetrati da persone che hanno acquistato pistole e fucili legalmente. Come nel caso di Omar Mateen.