Cannes, la sorpresa e la vitalità della 69esima edizione

Cannes, la sorpresa e la vitalità della 69esima edizione
Di Euronews

Il grido dell’uomo schiacciato dal sistema.

Il grido dell’uomo schiacciato dal sistema. Con “Io, Daniel Blake” il regista britannico Ken Loach viene premiato con la Palma d’Oro a Cannes, una seconda volta, per aver saputo portare sul grande schermo una storia che racchiude in sè un messaggio che è in sintonia con i tempi ma che ne critica l’essenza.

“Quel che c‘è di speciale a Cannes è che rende i film importanti” ha detto Ken Loach ai microfoni di euronews. “Lo si è visto questa sera. C’erano talmente tante persone appassionate, appassionate non soltanto dai film ma dal cinema come mezzo per comunicare qualche cosa”.

Il regista romeno Cristian Mungiu riceve il premio come miglior regista per “Baccalaureat” a parimerito con il francese Olivier Assayas per “Personal shopper”.

“Sinceramente, ci sono talmente tanti registi che non hanno mai avuto una Palma d’Oro, che non hanno mai avuto un premio a Cannes. E continuano a fare film stupendi e io mi sento un po’ in colpa a ricevere un tale riconoscimento qui a Cannes” ha detto Mungiu ai microfoni di euronews.

“Juste la fin du monde” del canadese Xavier Dolan ha ricevuto il Grand Prix della giuria. Ruolo di primo piano per l’iraniano Asghar Farhadi che ha vinto la miglior sceneggiatura con “Le client”, premiato come miglior attore il protagonista Shahab Hosseini.

L’inviato di euronews a Cannes Fred Ponsard: “Particolarmente inatteso il palmarès di quest’anno, ma nessuno può obiettare sulla seconda Palma d’Oro attribuita a Ken Loach per “I, Daniel Blake”, un film solido e militante, che si schiera dalla parte dei deboli e distrugge le politiche d’austerità. Un film di grande attualità che mostra come il cinema, soprattutto a Cannes, non sia solo una questione di celebrità e divertimento”.

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