Chi è Salah Abdeslam?

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Di Euronews
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Salah Abdeslam è l’unico membro del commando che lo scorso 13 novembre ha portato a termine gli attentati di Parigi ad essere vivo.

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Salah Abdeslam è l’unico membro del commando che lo scorso 13 novembre ha portato a termine gli attentati di Parigi ad essere vivo. Se davvero avesse intenzione di collaborare, potrebbe fornire elementi fondamentali alle indagini.

Nato in Belgio, passaporto francese, cresciuto a Bruxelles, questo giovane capetto dell’estremismo di matrice islamica per quattro mesi è stato il fuggitivo più ricercato d’Europa.

Dopo la lunga latitanza, Salah Abdeslam viene arrestato a Molenbeek, il comune della capitale belga dove è cresciuto. È l’unico, sospettato di essere direttamente legato agli attacchi, ad essere nelle mani della giustizia. Altre due persone, incriminate a Parigi, sono figure di secondo piano. All’interno della cellula, il suo ruolo è cruciale sia la notte del massacro sia in precedenza.

Prima degli attentati che uccisero 130 persone, è lui a noleggiare le auto e affittare i covi nella regione parigina. Ed è sempre lui che deposita i tre kamikaze allo Stade de France prima di riuscire a fuggire in Belgio il 14 novembre, quando viene filmato dalle telecamere di sorveglianza di una stazione di servizio vicino alla frontiera.

È amico d’infanzia di Abdelhamid Abaaoud, presunto cervello degli attacchi
di Parigi, ucciso durante un raid della polizia a Saint Denis il 18 novembre. Abdeslam dunque mente quando racconta ai magistrati di aver visto Abaaoud solo una volta.

Si è anche definito una pedina agli ordini di suo fratello Brahim, a suo dire responsabile dei massacri assiema ad Abaaoud.

Abdeslam è anche amico d’infanzia di Mohamed Abrini, che vediamo in questa foto scattata due giorni prima degli attentati, l’11 novembre con una delle auto usate per gli attacchi a Parigi. All’indomani del suo arresto a Bruxelles, il 9 aprile, Abrini ha riconosciuto di essere l’uomo col cappello che il 22 marzo accompagna i due kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles.

Alla sinistra Najim Laachraoiu, possibile artificere il 13 novembre a Parigi, che il 9 settembre era stato controllato alla frontiera fra Austria e Ungheria,
mentre era assieme ad Abdeslam.

Estradato dal Belgio alla Francia il 27 aprile, l’avvocato di Abdeslam ora è Frank Berton: “Ho incontrato Salah Abdeslam e mi è apparso prima di tutto abbattutto, disilluso – ha dichiarato – ma anche molto attento. La sua difesa sarà una difesa di spiegazione, altrimenti non avrebbe senso, non avrebbe bisogno di un avvocato, potrebbe andare in aula da solo”.

Il suo legale belga, Sven Mary, l’aveva descritto come ‘un povero imbecille con l’intelligenza di un portacenere vuoto’. Un ‘seguace piuttosto che un leader’. Dichiarazioni che lasciano supporre che Abdeslam tenterà di minimizzare il suo ruolo anche davanti ai giudici francesi.

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