Una corte tedesca ha respinto la richiesta di un acquirente Volkswagen che ha accusato un rivenditore autorizzato di avergli venduto un prodotto
Una corte tedesca ha respinto la richiesta di un acquirente Volkswagen che ha accusato un rivenditore autorizzato di avergli venduto un prodotto scadente.
Il compratore voleva essere risarcito dopo lo scandalo delle emissioni truccate.
Secondo un portavoce della corte però, in questo caso la sentenza è basata su di un caso specifico su di una particolare automobile. “Il rivenditore fa parte della rete di rivenditori e a tutt’oggi non abbiamo prove che i rivenditori fossero a conoscenza delle manipolazioni della casa automobilistica”.
L’azienda rischia invece, per una maxicausa collettiva per il caso dieselgate: 278 investitori istituzionali di tutto il mondo hanno depositato presso il Tribunale di Braunschweig in Germania una richiesta di risarcimento da 3,255 miliardi di euro alla casa automobilistica per le perdite subìte in occasione delle rivelazioni sull’utilizzo, da parte di Vw, di software illegale per ridurre le emissioni inquinanti solo in condizioni di test.
Si tratta del più grosso processo di questo tipo in Germania e potrebbe trascinare in un baratro il gigante tedesco che ha già perso molto in borsa recuperando solo parzialmente.