Clima: conferenza di Parigi al bivio tra accordo o fallimento

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Di Salvatore Falco
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Ban Ki-moon: "Il tempo verso la catastrofe climatica stringe"

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L’atmosfera distesa dei leader riuniti a Parigi non nasconde le difficoltà: la conferenza mondiale sul clima è su un sentiero molto stretto, al bivio tra un accordo storico e il fallimento.

A dare voce ai Paesi in via di sviluppo c‘è l’India, il gigante asiatico chiede alle nazioni ricche di ripagare il fido concesso per la loro crescita con il carbone.

“Questa mattina, alla COP21, entriamo nella settimana della speranza – ha detto il ministro degli Esteri francese, Ban Ki-moon – L’obiettivo e i requisiti sono chiari. Abbiamo bisogno di un accordo universale sul clima”.

Due le linee guida: la distinzione tra Paesi ricchi e poveri e gli sforzi da intraprendere a livello nazionale. Le presenze, di Barack Obama prima e di John Kerry poi, rimarcano l’impegno degli Stati Uniti.

Il “tempo verso la catastrofe climatica stringe”, dice Ban Ki-moon. “Le decisioni che prendete qui a Parigi avranno il loro effetto nei secoli. Gli occhi del mondo sono puntati su di voi”, aggiunge il segretario generale dell’Onu.

Arnold Schwarzenegger, ancora protagonista questo lunedì: “chi è scettico sulle energie rinnovabili deve essere ignorato”, ha detto l’ex governatore della California.

Ma anche tra le posizioni più ottimiste riscontrate a Parigi c‘è chi sostiene che qualsiasi accordo si raggiunga non sarà sufficiente a evitare l’aumento delle temperature oltre la pericolosa soglia dei 2 gradi centigradi sopra le medie pre-industriali.

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