Pechino "chiusa per smog". Per la prima volta è allarme rosso da inquinamento

Pechino "chiusa per smog". Per la prima volta è allarme rosso da inquinamento
Di Diego Giuliani

Stop a cantieri e industrie inquinanti, targhe alterne e invito a chiudere le scuole. La capitale cinese adotta misure senza precedenti

Soffocata da una densa cappa di smog, la città di Pechino dichiara per la prima volta l’allarme rosso da inquinamento atmosferico. Targhe alterne, stop a cantieri e industrie particolarmente inquinanti e invito a chiudere le scuole, alcune delle misure in vigore fino a giovedì, i giorni in cui si attende il picco del fenomeno.

La scorsa settimana la capitale cinese aveva diramato un “allarme arancione”, il livello appena inferiore, suscitando l’indignazione di molti cittadini, che reclamavano più decise misure. Se alcuni oggi lamentano tosse e dolori ai polmoni altri affidano alle telecamere le loro speranze. “Staremo a vedere quanto il governo si impegnerà contro lo smog – dice un passante -. Sono però certo che la situazione migliorerà. Stiamo ora prestando maggiore attenzione all’inquinamento”.

Primo produttore mondiale di gas a effetto serra, la Cina aveva sempre negli scorsi giorni annunciato l’intenzione di ridurre l’emissione dei principali agenti inquinanti del 60% entro il 2020.

A Pechino, la concentrazione di particelle inquinanti ha nelle ultime ore toccato livelli quasi dieci volte superiori alle soglie di esposizione definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per un lasso di ventinquattro ore.

L’allarme rosso decretato da Pechino interviene proprio mentre dalla Conferenza sul clima di Parigi il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon mette in guardia i leader mondiali da quella che chiama “una catastrofe climatica”.

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