Stop ai modelli "a rischio". Interessati 180.000 veicoli Euro 5 anche dei marchi Audi, Skoda e Seat
Stop alla vendita dei modelli che potrebbero montare il software “trucca-emissioni”. Arriva dalla Svizzera la prima patata bollente per il nuovo numero uno del gruppo Volkswagen. La misura annunciata riguarda circa 180.000 veicoli diesel Euro 5, con motorizzazione 1.2, 1.6 e 2.0, commercializzati tra il 2009 e il 2014 anche dei marchi Audi, Skoda e Seat.
Manipulierte Fahrzeuge des VW -Konzerns sollen in der Schweiz nicht mehr neu zugelassen werden. http://t.co/VjS16KmYHq
— SPIEGEL ONLINE (@SPIEGELONLINE) 25 Settembre 2015
Passato da Porsche alla guida del gruppo da qualche ora appena, il successore di Winterkorn, Mathias Müller accelera nelle contromisure e promette di cambiare rotta: “La priorità è riguadagnare la fiducia dei consumatori – dice – e il metodo la massima trasparenza. Quanto dobbiamo fare è però anche trarre le giuste conclusioni dall’accaduto”.
Se Wolfsburg prova a chiuder la stalla, i buoi sembrano già esser scappati: per stessa ammissione del gruppo, i veicoli equipaggiati con il motore incriminato EA 189 sono approdati sui mercati di tutto il mondo.
“Portata del raggiro e fatto che sia stato deliberato – stima Robert Haigh di Brand Finance – avranno un impatto enorme su Volkswagen. Solo il danno d’immagine si aggira finora sui 9 miliardi di euro”.
Martin Winterkorn likely to leave #Volkswagen with €28.6 million ($32 million) pension http://t.co/1MKPa3qhrOpic.twitter.com/e2nh8ihwhP
— Bloomberg Business (@business) 24 Settembre 2015
E mentre ad altri 16 ammonta la multa che potrebbe essere comminata dalle sole autorità statunitensi, fanno discutere le cifre rivelate da un documento di Volkswagen, reso noto da Bloomberg: la pensione che intascherà Martin Winterkorn, l’amministratore delegato costretto alle dimissioni dallo scandalo, potrebbe superare i 28.5 milioni di euro.