Più di duemila persone, in gran parte rifugiati siriani, restano bloccate a Edirne, in Turchia. La loro speranza è riuscire a entrare in Europa
Più di duemila persone, in gran parte rifugiati siriani, restano bloccate a Edirne, in Turchia. La loro speranza è riuscire a entrare in Europa superando la frontiera con la Grecia, che da martedì resta chiusa e presidiata dalle forze dell’ordine. Tra i migranti, la metà dei quali accampata a una decina di chilometri dal confine, lungo l’autostrada internazionale che porta a Igoumenitsa, ci sono moltissimi bambini. Disastrose le condizioni sanitarie. Nelle prossime ore il premier turco Ahmet Davutoglu dovrebbe incontrare una delegazione di rifugiati e la situazione potrebbe sbloccarsi.
Edirne è l’ultima città turca prima della frontiera con Grecia
e Bulgaria. L’antica capitale ottomana è sempre stata un punto di passaggio cruciale verso l’Unione europea.
Chi non è accampato lungo l’autostrada, ha trovato rifugio nello stadio della città. Secondo l’agenzia europea Frontex tra gennaio e agosto più di 500.000 persone hanno superato i confini esterni dell’Europa. La Turchia accoglie circa due milioni di siriani, tra loro 260.000 vivono nei campi rifugiati.