Berkin Elvan, fu colpito da un lacrimogeno e rimase in coma. Indagini inadeguate, nessun incriminato.
A un anno dalla morte di Berkin Elvan la Turchia torna in piazza. Colpito in testa da un lacrimogeno durante le proteste di Gezi Park, la sua vita si concluse l’11 marzo 2014, dopo 269 giorni di coma.
La polizia è intervenuta, a Istanbul e altre città, per reprimere le proteste. Alcuni arresti sono stati compiuti tra le persone che tentavano di radunarsi proprio nel luogo simbolo dei movimenti di due anni fa, il parco di piazza Taksim, del quale si voleva evitare la demolizione.
#BerkinElvan#Berkin'in mezarı başında anma sona erdi. Halk Okmeydanı'na doğru yürüyüşe geçti.
Via/ HalkicinSanat</a> <a href="http://t.co/QCMdaokqf4">pic.twitter.com/QCMdaokqf4</a></p>— dokuz8 (
dokuz8haber) 7 Marzo 2015
In migliaia, anche in altre città come la capitale Ankara e Izmir, hanno reclamato giustizia: le poco incisive indagini compiute finora non hanno portato a nessuna incriminazione per la morte del 15enne, che secondo una versione diffusa dai media turchi nel momento in cui fu colpito stava andando a comprare del pane.
La famiglia ha chiesto al ministero dell’Interno 1 milione di lire turche di risarcimento, pari a circa 350.000 euro.
Ant olsun Ana
milyonlarca #Berkin olup geleceğiz sana pic.twitter.com/0E5zHHs6eF
— ☆ Red EFE ☆ (@RedHack_EFE) 7 Marzo 2015
Il tutto mentre, da alcune settimane, il parlamento turco esamina una controversa legge che aumenterebbe i poteri della polizia.