Ucraina, diplomazia al lavoro per trovare soluzione alla crisi. Hollande: se falliamo sarà guerra

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Di Euronews
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Nessuno si fa illusioni che una soluzione al conflitto nell’Ucraina orientale sia dietro l’angolo. Ma, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di

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Nessuno si fa illusioni che una soluzione al conflitto nell’Ucraina orientale sia dietro l’angolo. Ma, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, si è discusso fino all’ultimo, nella speranza di avvicinare posizioni che restano distanti.

Tutti concordano che la via d’uscita debba passare attraverso la diplomazia. Gli Stati Uniti non escludono però un aiuto militare alle forze di Kiev. “Continueremo a sostenere l’Ucraina nelle sue esigenze di sicurezza – ha detto il segretario di Stato americano, Joe Biden – Non vogliamo incoraggiare la guerra, ma consentire all’Ucraina di difendersi. Sappiamo che la soluzione a questa crisi non è di tipo militare. Ma il presidente Putin deve scegliere: rinunciare all’Ucraina o andare incontro all’isolamento e pagarne il prezzo economico”.

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ribadito che nessuna intesa sarà possibile, senza il rispetto del protocollo di Minsk siglato a settembre e sempre disatteso. “Devono esserci elezioni, l’avvio di un dialogo politico, la chiusura delle frontiere con la Russia e il ritiro di tutte le forze straniere, il rilascio dei prigionieri e ogni altro punto importante del piano di pace”, ha detto il capo di Stato ucraino.

Dopo il lungo colloquio di venerdì con il presidente russo Putin, la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Hollande non hanno nascosto le loro perplessità. Particolarmente esplicito l’inquilino dell’Eliseo: “Dobbiamo trovare non un compromesso, ma un accordo di pace durevole – ha detto – se non ce la faremo, sappiamo quale sarà lo scenario: ha un nome ed è guerra”.

Merkel, Hollande, Putin e Poroshenko torneranno a parlarsi domenica in una conference call per tentare di dirimere i punti più contorversi: uno su tutti, lo status dei territori controllati dai separatisti.

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