Ucraina: a Minsk i negoziati di pace non riprendono. All'est del paese è una carneficina

Ucraina: a Minsk i negoziati di pace non riprendono. All'est del paese è una carneficina
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Di Alberto De Filippis
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Quella che volge al termine è stata una settimana terribile per l’Ucraina orientale. Decine di morti, con questi ultimi giorni, che sono stati i peggiori da quando, cinque mesi fa è stata firmata una tregua.

Gli scontri proseguono sul fronte anche nella zona strategica di Debalcevo. I civili registrano una pesanti perdite con 30 persone uccise nei bombardamenti di Donetsk.

Violenti anche gli scontri di Vugleguirsk, la cui occupazione da parte dei separatisti significa un accerchiamento quasi totale di Debaltseve, città strategica che collega la capitale di Donetsk a Lugansk.

Annullati i negoziati a Minsk fra separatisti e esponenti di Kiev.

I leader dei ribelli sono partiti dalla capitale
bielorussa accusando i rappresentanti dell’Ucraina di non voler partecipare, ma forse potrebbero tornare oggi, sabato. La controparte ucraina aveva criticato il fatto che a partecipare ai colloqui non ci fosse i veri leader delle autoproclamate repubbliche indipendenti.

I ribelli filorussi hanno annunciato di aver accerchiato a Debaltsevo circa 10 mila
soldati ucraini, promettendo loro la libertà se avessero deposto le armi. Si tratta della stessa promessa fatta lo scorso agosto ai governativi accerchiati a Ilovaisk. In quella occasione l’esercito preferì tentare la fuga sotto l’artiglieria. Fu una carneficina con 241 morti.

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