L'operazione militare condotta da Israele sabato per liberare 4 ostaggi è costata la vita a più di 270 palestinesi e il massacro potrebbe costituire un crimine di guerra secondo le Nazioni Unite. L'Onu ha anche condannato Hamas per la detenzione dei prigionieri in aree densamente popolate
L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato che la morte di civili a Gaza durante l'operazione israeliana per liberare i quattro ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre, e la loro detenzione da parte di gruppi armati in aree densamente popolate potrebbe costituire crimini di guerra.
"Centinaia di palestinesi, molti dei quali civili, sarebbero stati uccisi e feriti", ha detto Jeremy Laurence, portavoce dell'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
"Inoltre, tenendo ostaggi in aree così densamente popolate, i gruppi armati stanno mettendo a ulteriore rischio la vita dei civili palestinesi, così come quella degli ostaggi stessi, a causa delle ostilità. Tutte queste azioni, da entrambe le parti, possono equivalere a crimini di guerra", ha commentato.
Onu scioccato da impatto su civili per liberazione ostaggi
L'Onu ha affermato di essere "profondamente scioccato dall'impatto sui civili" dell'operazione militare israeliana a Nuseirat. Le Nazioni Unite si sono dette inoltre "profondamente angosciate" dal fatto che i gruppi armati palestinesi "detengano ancora numerosi ostaggi".
Nell'operazione dello scorso sabato sono stati uccisi più di 270 palestinesi, compresi donne e bambini, oltre a un militare israeliano. Nell'operazione sono rimaste ferite circa 400 persone.