La località sciistica delle Dolomiti limiterà gli ingressi a 15mila al giorno per gestire meglio i flussi di visitatori e combattere l'overtourism
La rinomata località sciistica delle Dolomiti, Madonna di Campiglio, ha annunciato che limiterà il numero di visitatori giornalieri questo inverno. Sarà la prima area turistica in Italia a ridurre gli accessi ai turisti per la stagione.
I pass giornalieri acquistabili online saranno solo 15mila, nel tentativo di limitare il sovraffollamento che quest'estate ha causato diversi problemi nelle località della catena montuosa.
Si tratta di una riduzione significativa rispetto ai 23mila ingressi venduti giornalmente lo scorso anno, anche se la misura prevede alcune eccezioni.
Come funzionerà il limite ai turisti a Madonna di Campiglio?
La località del Trentino afferma che limitare il numero di biglietti giornalieri a una "quota ideale" contribuirà a migliorare l'esperienza sulle piste e la sicurezza dei clienti.
Il limite sarà in vigore dal 28 dicembre 2025 al 5 gennaio 2026, e durante il Carnevale italiano (dal 15 al 22 febbraio 2026).
Madonna di Campiglio sta anche sviluppando nuovi “smart skipass” per permettere agli sciatori di evitare le zone affollate durante l'alta stagione, “distribuendo dinamicamente il traffico degli sciatori” lungo i 150 chilometri di piste.
Il limite alle vendite si applicherà solo agli skipass giornalieri acquistati online: gli abbonamenti stagionali, le card a consumo, i pass plurigiornalieri e quelli validi per le aree di Pinzolo e Folgarida Marilleva non saranno inclusi.
I non sciatori potranno continuare ad accedere liberamente agli impianti pedonali.
Gestire i flussi di turisti garantisce accessibilità e sostenibilità
Il sovraffollamento può avere un impatto negativo sui turisti stessi, sui residenti e sull'ambiente, ha spiegato Catherine Warrilow, esperta di strategia turistica per la società di consulenza The Plot, a Euronews Travel.
"Limitare il numero di visitatori giornalieri sugli impianti può ridurre alcuni effetti negativi, ma è necessario che le associazioni turistiche locali, le imprese e i residenti si coordino tra loro”, ha affermato Warrilow.
Gestire il flusso di visitatori in un'intera regione, invece che in una sola località, garantirebbe "maggiore accessibilità e sostenibilità". L'esperta ha descritto la mossa di Madonna di Campiglio come un "aggiustamento nella gestione dei turisti", piuttosto che un vero impegno contro il sovraffollamento.
“Ritengo che questo sia progettato più per distribuire uniformemente il numero di visitatori durante la stagione sciistica e prevenire il rischio di gravi incidenti, piuttosto che ridurre l'impatto del turismo sull'area locale".
Sovraffollamento nelle Dolomiti
Nel suo annuncio, Madonna di Campiglio non cita esplicitamente l’overtourism, sostenendo invece di voler "privilegiare la qualità rispetto alla quantità".
Tuttavia, negli ultimi anni, si è registrato un significativo aumento di visitatori nelle località delle Dolomiti, soprattutto in Alto Adige.
L'anno scorso le presenze in Alto Adige hanno raggiunto i 37,1 milioni di presenze, un aumento del 2,6 per cento rispetto al 2023.
Molti turisti si sono riversati sul celebre sentiero escursionistico del Seceda, noto per le cime delle Odle, dopo che i video della vetta sono diventati virali sui social media.
Si stima che ottomila persone abbiano percorso il sentiero in un solo giorno di agosto.
Dopo aver assistito all’accumulo di rifiuti e a comportamenti irrispettosi, i proprietari dei terreni hanno deciso di installare un tornello con pedaggio di 5 euro per chi volesse percorrere il tracciato.
Il tornello è stato inizialmente disattivato dalle autorità del Parco Naturale Puez-Odle, ma riattivato pochi giorni dopo, poiché i proprietari lamentavano la mancanza di supporto da parte di rappresentanti politici, associazioni e organizzazioni.
L'afflusso è coinciso con le alte temperature estive. Frotte di turisti hanno abbandonato le spiagge per cercare un clima più fresco nelle zone alpine, come le Dolomiti.
“Siamo nella stagione turistica più affollata dell'anno, ma non c'è nessuno: siamo qui a contare le pecore,” ha detto un proprietario di stabilimento balneare in Abruzzo ai media ad agosto.
Con un calo fino al 25 per cento dei visitatori lungo alcune coste del Paese, le già affollate montagne italiane hanno visto un’impennata di presenze che le ha colte impreparate, dimostrando che l’overtourism nelle Dolomiti è un problema che si estende ormai tutto l’anno.