Un intero quartiere dove ex industrie ed edifici militari sono stati convertiti a gallerie d'arte e incubatori per imprese artistiche
798, un numero per nominare un quartiere tutto dedicato all’arte moderna. Situata nel Dashanzi, nel distretto Chaoyang di Pechino la 798 Art Zone, con la sua architettura in stile Bauhaus degli anni 50, è uno dei più popolari quartieri turistici della città. Aurora Vèlez lo ha visitato per noi.
Archeologia industriale recuperata
Dei grandi hangar abbandonati per lungo tempo, edifici industriali e militari sono stati trasformati quindici anni fa in gallerie d'arte o incubatori di industrie culturali e creative.
Ci sono un centinaio di gallerie, ma anche ristoranti, musei, pub. Si viene qui non solo per trovare l'arte, ma per sentirla vivere.
JIA WEI, co-fondatrice dellagalleria Boers-Li ha la sua visione su chi frequenta il quartiere: **"**Penso che le giovani generazioni, per le loro vite, le loro emozioni, le loro menti, vogliano qualcosa di nuovo, non solo per consumare, si fanno delle domande. Da dove vengono questi artisti? Perché quest'arte è così interessante?"
Nella 798 Art Zone ogni anno sono programmate 2000 mostre. All'interno di un chilometro quadrato nel distretto ci sono almeno cento diverse istituzioni culturali da ateliers di artisti a ateliers di stilisti.
Come nasce il distretto 798 di Pechino
Negli anni 50 un gruppo di architetti della Germania dell’Est, progettò un complesso industriale militare in stile Bauhaus che avrebbe dovuto supportare la produzione bellica della Repubblica Popolare Cinese; fu inaugurato nel 1957 ma già negli anni 90 era in disuso. Così nel 95 diversi artisti della CAFA, Central Academy of Fine Arts di Pechino – l’Accademia Centrale delle Belle Arti, hanno provveduto a pensarne il restyling fino ad arrivare al polo artistico di oggi, uno dei più importanti al mondo.