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Influenza aviaria, focolai in aumento in UE: servono più sforzi, avvertono le autorità sanitarie

Gli operatori ambientali raccolgono le carcasse di uccelli morti per influenza aviaria in un lago a Linum, nel Brandeburgo, in Germania, il 27 ottobre 2025.
Operatori ambientali raccolgono le carcasse di uccelli morti per influenza aviaria in un lago a Linum, Brandeburgo, Germania, il 27 ottobre 2025. Diritti d'autore  Ebrahim Noroozi/AP Photo
Diritti d'autore Ebrahim Noroozi/AP Photo
Di Gabriela Galvin
Pubblicato il
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ECDC: rilevamento precoce e preparazione sono fondamentali per evitare che l'influenza aviaria diventi una minaccia maggiore per la salute umana.

I Paesi europei dovrebbero intensificare gli sforzi per contrastare la minaccia dell’influenza aviaria, a fronte di un numero “senza precedenti” di focolai questo autunno, hanno avvertito le autorità sanitarie.

L’influenza aviaria sta dilagando tra gli uccelli selvatici e negli allevamenti avicoli. Da settembre sono state rilevate oltre 1.400 infezioni in almeno 26 Paesi europei, quattro volte in più rispetto a un anno fa, ed è il livello più alto dal 2016.

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), ciò aumenta il rischio che il virus passi all’uomo.

Negli ultimi anni il virus si è diffuso a livelli più elevati in tutto il mondo e, talvolta, è passato dagli uccelli ai mammiferi, tra cui volpi, visoni e gatti.

La circolazione diffusa tra gli uccelli rende più probabile che il virus alla fine raggiunga l’uomo, il che, secondo i virologi, potrebbe rappresentare una minaccia pandemica.

“Anche se al momento il rischio per la popolazione europea è basso, l’influenza aviaria resta una seria minaccia per la salute pubblica, a causa dei focolai diffusi tra gli animali in tutta Europa”, ha dichiarato in una nota Edoardo Colzani, responsabile per i virus respiratori dell’ECDC.

Tra le raccomandazioni dell’agenzia figurano il potenziamento della sorveglianza virologica e dei test di laboratorio, garantire la disponibilità di dispositivi di protezione per le persone più esposte, come i lavoratori degli allevamenti avicoli, e una comunicazione chiara con il pubblico.

L’agenzia ha inoltre invocato una “stretta collaborazione” tra le autorità veterinarie, agricole e sanitarie.

“Dobbiamo assicurarci che i segnali precoci non passino inosservati e che le azioni di sanità pubblica siano tempestive, coordinate ed efficaci”, ha detto Colzani.

Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), molte infezioni di influenza aviaria questo autunno sono state riscontrate tra gli uccelli acquatici, anche in esemplari che apparivano sani. La maggior parte è stata causata da una nuova variante del virus che si sta diffondendo “rapidamente” in Europa.

All’inizio dell’anno,i responsabili europei della sanità e della sicurezza alimentare hanno avvertito che i virus dell’influenza aviaria potrebbero mutare fino a riuscire a infettare le persone con maggiore facilità.

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