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L'Ue invia veterinari in Catalogna per fermare l'epidemia di peste suina africana

Un gruppo di maiali.
Un gruppo di maiali. Diritti d'autore  Jakob Halun. Creative Commons
Diritti d'autore Jakob Halun. Creative Commons
Di Christina Thykjaer
Pubblicato il
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La Commissione europea invia un team di esperti veterinari in Catalogna per contenere il nuovo focolaio di peste suina africana nei cinghiali di Collserola. Prime ipotesi sull’origine: un panino con salsiccia contaminata. A rischio l’export catalano e si attiva anche l’Ume

La Commissione europea ha annunciato l’invio di un gruppo di esperti veterinari in Catalogna per supportare le autorità spagnole nel contenimento dell’epidemia di peste suina africana (Psa), rilevata in almeno due cinghiali all’interno del parco naturale di Collserola, nei pressi di Barcellona.

Il team inizierà i lavori a partire da martedì, in risposta a un focolaio che potrebbe avere importanti ripercussioni sanitarie ed economiche per l’intera regione.

Durante una conferenza stampa, la portavoce della Commissione Eva Hrncirova ha confermato che Bruxelles è stata informata dell’emergenza e che l’Unione europea sta predisponendo misure speciali per contenere l’infezione. “Questo virus può diffondersi molto facilmente, anche solo tramite gli stivali degli agricoltori o le ruote dei trattori. Stiamo adottando la legislazione adeguata e mettendo a disposizione i nostri esperti”, ha dichiarato.

La Catalogna è uno dei principali poli produttivi di carne suina in Europa, con esportazioni annuali pari a circa 3 miliardi di euro, di cui un miliardo destinato ai mercati extra-Ue. Le prime conseguenze non si sono fatte attendere: la Cina ha già sospeso temporaneamente le importazioni di carne suina da una dozzina di aziende catalane.

Le autorità catalane hanno diffuso la prima possibile spiegazione sull’origine del focolaio. Secondo Òscar Ordeig, ministro dell’Agricoltura, dell’Allevamento e dell’Alimentazione, è “molto alta” la probabilità che il virus sia stato introdotto da salsicce contaminate abbandonate in un panino.

L’area in cui è stata trovata la carcassa infetta è infatti attraversata da numerosi camion e dotata di diverse aree di servizio, un contesto che favorirebbe contatti accidentali tra rifiuti alimentari contaminati e fauna selvatica.

Il ruolo dell’Ume e la portata del focolaio

Il governo catalano ha richiesto domenica l’intervento dell’Unità militare di emergenza (Ume) per arginare il focolaio, dopo il ritrovamento di numerose carcasse di cinghiali nella zona. Finora sono stati rinvenuti 14 animali morti, due dei quali hanno già dato esito positivo al test per la Psa, mentre altri risultano ancora in fase di analisi.

L’episodio rappresenta il primo focolaio di peste suina africana registrato in Spagna dal 1994, anno in cui il Paese riuscì a debellare la malattia tramite severi controlli veterinari e misure drastiche di abbattimento. L’attuale emergenza, sebbene al momento circoscritta alla zona di Collserola, viene monitorata con estrema attenzione per evitare una diffusione più ampia che potrebbe mettere in crisi uno dei settori agricoli più importanti del Paese.

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