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Cloudflare down: inaccessibili ChatGpt, X, Spotify, Canva, Paypal e centinaia di siti web

Lampade laviche si vedono attraverso una finestra dell'atrio della sede centrale di Cloudflare a San Francisco, mercoledì 31 agosto 2022.
Lampade laviche si vedono attraverso una finestra dell'atrio della sede centrale di Cloudflare a San Francisco, mercoledì 31 agosto 2022. Diritti d'autore  AP Photo/Eric Risberg
Diritti d'autore AP Photo/Eric Risberg
Di Pascale Davies
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Cloudflare è un'infrastruttura internet che alimenta molti degli attuali siti web online, oltre 30 milioni. Dalle ore 12:00 di martedì un disservizio ha reso inaccessibili molti siti web e portali, tra cui quelli di ChatGpt, Spotify, Canva, X e Paypal

Importanti siti web, come ChatGpt di OpenAi, Facebook, Canva, Spotify e la piattaforma di social media X, sono stati colpiti da problemi tecnici in seguito a un'interruzione di Cloudflare.

"Cloudflare è a conoscenza e sta indagando su un problema che ha potenzialmente un impatto su più clienti", ha dichiarato l'azienda statunitense. "Ulteriori dettagli saranno forniti non appena saranno disponibili ulteriori informazioni". Anche il sito web Down Detector, che monitora le interruzioni, è stato colpito dai problemi tecnici.

Cos'è e come funziona Cloudflare

Cloudflare fornisce servizi di content delivery network che alimentano molti dei siti web e delle piattaforme odierne, compresi gli strumenti di cybersecurity che mantengono i siti online in caso di traffico intenso.

"Abbiamo riscontrato un picco di traffico anomalo su uno dei servizi Cloudflare a partire dalle 11:20. Ciò ha causato errori in parte del traffico in transito sulla rete Cloudflare. Mentre la maggior parte del traffico per la maggior parte dei servizi ha continuato a fluire normalmente, si sono verificati errori elevati su diversi servizi Cloudflare", ha dichiarato un portavoce dell'azienda.

"Non conosciamo ancora la causa dell'aumento anomalo del traffico", ha aggiunto il portavoce.

Cloudflare ha dichiarato che i servizi stanno iniziando a riprendersi, ma che "i clienti potrebbero continuare a osservare tassi di errore più elevati del normale mentre proseguono gli sforzi di bonifica".

Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, l'azienda statunitense aveva in programma una manutenzione sui data center di Tahiti, Los Angeles, Atlanta e Santiago del Cile, ma non è chiaro se queste attività siano correlate all'interruzione.

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