All'interno di Liberland, micronazione balcanica che diventa il primo Paese costruito nel metaverso

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Di Lisa Gibbons
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Il Paese indipendente, che occupa un lembo di terra non reclamato incuneato tra Serbia e Croazia, prenderà forma nella realtà virtuale

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Cosa hanno in comune una striscia di terra abbandonata, un ex politico ceco e la realtà virtuale (RV)?

La risposta è l'autodichiarata micronazione balcanica di Liberland.

Fondata per la prima volta nel 2015, si appresta a sviluppare le proprie ambizioni statali con lo sviluppo di un nuovo metaverso.

Liberland sarà il primo Paese a essere costruito e abitato nel mondo virtuale, in attesa della sua realizzazione nella vita reale.

Inoltre, lo studio di architettura di fama mondiale Zaha Hadid Architects sta lavorando alla visione di una città virtuale che ospiterà le schiere sempre più numerose di cittadini del Paese.

Che cos'è Liberland?

Sebbene non sia un Paese formalmente riconosciuto, Liberland ha 7.000 residenti autorizzati e altre 700.000 richieste di cittadinanza sono in corso di elaborazione.

Incuneato tra la Serbia e la Croazia, il territorio di sette kmq - più grande della Città del Vaticano o di Monaco - è una terra contesa e non è rivendicato da nessuno dei due Paesi.

Liberland ha accresciuto costantemente la sua reputazione internazionale da quando è stato fondato dall'ex deputato ceco - e attuale presidente della micronazione - Vit Jedlička e dalla sua compagna, Jana Markovicova.

Liberland
President Vit Jedlička takes a selfie on the physical land in the real world that forms Liberland.Liberland

Prima del 2015, il libertario Jedlička aveva lavorato nel suo Paese per creare quella che immaginava come una nuova società che non fosse ostacolata dagli orpelli della vecchia.

Nonostante gli enormi sforzi, ha incontrato troppe barriere: "A quel punto ho capito che sarebbe stato più facile fondare un nuovo Paese anziché cambiarne uno esistente", ha dichiarato ad Euronews Next.

Una volta che questo pensiero radicale e stimolante ha preso piede, la coppia si è letteralmente rivolta a Google per cercare un terreno che potesse servire al loro scopo.

Il risultato è stato un pezzo di terra dimenticato sulla sponda occidentale del Danubio e così è nata una nuova Nazione, la Repubblica libera di Liberland.

Dalla dissoluzione della Repubblica socialista federale di Jugoslavia, esiste una disputa di confine tra Croazia e Serbia, con entrambe le parti che presentano rivendicazioni contrastanti su vari territori lungo il Danubio.

Tuttavia, l'area che Jedlička ha trovato lungo la sponda occidentale del fiume non era stata rivendicata né dalla Croazia, né dalla Serbia, né da altri Paesi e si trova quindi in uno stato di ‘terra nullius’: in altre parole, una terra di nessuno.

Questo fino a quando Jedlička - attuale presidente del governo provvisorio - e gli altri fondatori di Liberland hanno rivendicato il territorio il 13 aprile 2015.

Stiamo costruendo un Paese che possa essere un buon esempio per altri, il miglioramento più grande è che a Liberland le tasse sono volontarie e i cittadini sono ricompensati quando le pagano
Vit Jedlička
presidente della micronazione Liberland

"Abbiamo fondato Liberland il 13 aprile 2015 - ha detto - per celebrare il compleanno di Thomas Jefferson: volevamo invocare lo spirito della Rivoluzione americana.

Vogliamo anche combinare i migliori elementi della repubblica americana, della democrazia svizzera e della meritocrazia di Singapore e mettere il nostro sistema sulla blockchain, in modo che il governo funzioni in modo moderno e trasparente".

Liberland basa il suo diritto a Nazione su norme giuridiche internazionali che delineano quattro attributi chiave.

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Il primo è una popolazione, il secondo un territorio definito, il terzo un governo e infine la capacità di entrare in relazioni internazionali con altri Stati.

È su questo primo punto che il presidente del Paese nascente vede la forza del sostegno alla rivendicazione di Liberland.

"Il primo giorno abbiamo avuto 2.000 richieste di cittadinanza, il secondo 10.000 e il terzo 200.000: questo dimostra che c'è richiesta per quello che stiamo facendo", ha detto Jedlička.

Progettare un Paese virtuale nel metaverso

Grazie alla collaborazione con Zaha Hadid Architects per la creazione di un metaverso, Liberland sta creando uno spazio in cui migliaia di cittadini possono incontrarsi senza dover viaggiare in quel piccolo pezzo di terra ancora disabitato.

Anzi, potrebbe essere un'opzione molto più sicura per i suoi aspiranti cittadini, dato che i visitatori non sono esposti alla minaccia di un possibile arresto da parte della Polizia croata.

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Patrik Schumacher, l'architetto principale di Zaha Hadid, è un sostenitore di lunga data di Liberland e ha presieduto precedenti concorsi di architettura per creare una visione di Liberland fisica.

Guardando a un metaverso, egli fornisce un modo alternativo e immediato per consentire ai cittadini di Liberland di entrare nella micronazione.

Zaha Hadid Architects
A rendering of what Liberland's City Hall will look like.Zaha Hadid Architects

Schumacher - la mente del parametricismo, un concetto coniato per la prima volta nel 2008 che ha sostanzialmente reinventato il rapporto dell'architettura con la tecnologia informatica e gli algoritmi - è una leggenda del settore.

Recentemente ha pubblicato le sue "12 tesi sull'avvento del metaverso", la sua visione di come sarà il mondo virtuale.

La tesi principale di Schumacher è che il metaverso offrirà una vivida telepresenza, sinergie di co-locazione, navigazione esplorativa, immersività, esperienze collettive e così via.

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L'adozione di questa opportunità sarà universale, poiché tutti i siti web si spazializzeranno, tutte le organizzazioni si sposteranno nel metaverso e tutti i luoghi fisici saranno aumentati o sostituiti da luoghi virtuali funzionalmente equivalenti.

La sua seconda tesi è che il metaverso è una realtà unica: "Il metaverso non è né un gioco né una finzione, la realtà virtuale nel metaverso non sarà meno reale della realtà fisica nelle nostre città - scrive Schumacher - le interazioni sociali comunicative mediate fisicamente e virtualmente sono ugualmente significative e insieme formano una realtà sociale continua e indivisa.

Ci saranno sia competizione che cooperazione all'interno di questi regni e tra di loro".

Ma la settima e l'ottava tesi, che Schumacher definisce "La presa di potere dell'architetto" e "L'essenza dell'architettura distillata", sono il vero punto di partenza.

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