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Due navi della flotta ombra russa in fiamme nel Mar Nero al largo della Turchia

Una petroliera russa ormeggiata al porto di Novorossiysk, sul Mar Nero, dove era diretta una delle due navi andate a fuoco venerdì in acque turche
Una petroliera russa ormeggiata al porto di Novorossiysk, sul Mar Nero, dove era diretta una delle due navi andate a fuoco venerdì in acque turche Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gabriele Barbati Agenzie: Associated Press
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Due petroliere sotto sanzioni, la Kairos e la Virat, hanno preso fuoco nel Mar Nero a poche decine di miglia nautiche dalle coste turche. L’equipaggio è in salvo: si indaga sulle cause delle esplosioni

Le autorità turche hanno segnalato che due petroliere collegate alla cosiddetta “flotta ombra” russa, e nella lista delle sanzioni internazionali, hanno preso fuoco venerdì nel Mar Nero nelle vicinanze dello Stretto del Bosforo, innescando una vasta operazione di soccorso.

La prima nave, la Kairos, battente bandiera del Gambia, è esplosa e si è incendiata a circa 28 miglia nautiche dalle coste turche della provincia di Kocaeli, mentre navigava senza carico dall'Egitto verso il porto russo di Novorossiysk, ha reso noto il ministero dei Trasporti turco.

Poco dopo una seconda petroliera, la Virat, è stata segnalata come “colpita” in un’altra zona del Mar Nero, a circa 35 miglia nautiche al largo della costa turca.

Le autorità marittime turche hanno spiegato che il primo incidente sarebbe stato causato da un “impatto esterno”, senza però fornire ulteriori dettagli sull’origine dell’attacco.

La dinamica resta poco chiara e le autorità non escludono un’esplosione causata da mine navali o da un attacco mirato. Negli ultimi anni si sono verificati incidenti di navi che hanno urtato mine alla deriva nel Mar Nero.

In attesa di ulteriori verifiche, gli enti marittimi mantengono alto il livello di allerta e monitorano la situazione, anche per evitare nuovi incidenti e garantire la sicurezza del traffico navale nell'area del Bosforo.

I precedenti e le sanzioni contro le navi Kairos e Virat

L’equipaggio delle due navi è stato tratto in salvo grazie a un intervento rapido della guardia costiera e delle unità di soccorso: si tratta di 25 persone a bordo della Kairos e 20 sulla Virat.

Le navi figurano nella lista di quelle soggette a sanzioni internazionali, dopo l’invasione russa dell'Ucraina del 2022, e sono identificate come parte della flotta di vecchi cargo utilizzata da Mosca per eludere le restrizioni imposte al greggio russo.

Secondo il sito web OpenSanctions, gli Stati Uniti hanno sanzionato la Virat nel gennaio di quest'anno, seguiti dall'Unione Europea, dalla Svizzera, dal Regno Unito e dal Canada.

L'Ue ha poi sanzionato la Kairos a luglio di quest'anno, seguita dal Regno Unito e dalla Svizzera.

“La flotta di petroliere ombra continua a fornire entrate multimiliardarie al Cremlino aggirando le sanzioni, mascherando le sue attività sotto le bandiere di Paesi terzi, utilizzando schemi complessi per mascherare i proprietari e rappresentando una significativa minaccia ambientale”, scirve OpenSanctions.

La Virat, costruita nel 2018, ha navigato in precedenza sotto le bandiere di Barbados, Comore, Liberia e Panama, mentre la Cairos costruita nel 2002 ha battuto quelle panamense, greca e liberiana.

Gli incidenti di venerdì hanno suscitato forte preoccupazione per il possibile impatto ambientale e per la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, una zona già considerata ad alto rischio dopo anni di guerra e per la presenza di ordigni anche di conflitti precedenti.

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