Le due parti si sono incontrate venerdì per discutere delle preoccupazioni del Belgio legate all'utilizzo di beni congelati russi per finanziare l'Ucraina con un meccanismo senza precedenti. La nazione europea reclama alternative
I funzionari dell'Ue e il governo del Belgio non sono riusciti a superare lo stallo sulla proposta di utilizzare i beni russi congelati per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina nei prossimi due anni.
Venerdì si è svolto un incontro tecnico tra la Commissione e gli uffici del Primo ministro Bart de Wever e del ministro degli Esteri Maxime Prévot. Secondo fonti vicine alle discussioni, nel governo belga cresce la preoccupazione per la mancanza di proposte alternative da parte dell'organismo esecutivo comunitario rispetto all'utilizzo dei beni russi.
Da parte sua l'Ue sta spingendo per un piano che preveda l'utilizzo di 140 miliardi di euro di beni russi congelati detenuti presso il depositario belga Euroclear.
Il Belgio sottolinea i rischi legati a un'operazione senza precedenti
Ma il governo belga afferma che i rischi associati a questa operazione senza precedenti sono significativi e chiede garanzie giuridiche per non essere ritenuto responsabile e dover fronteggiare conseguenze indesiderate. Inoltre, la nazione europea teme eventuali ritorsioni russe.
Lo Stato belga potrebbe essere costretto a farsi carico di costosi procedimenti legali nel caso in cui la Russia o altri Paesi reclamino i beni alla fine della guerra. La Commissione europea, da parte sua, cerca un modo per mantenere stabile il sostegno finanziario all'Ucraina fino al 2026, dato che i costi associati alla guerra aumentano per via del disimpegno degli Stati Uniti (politica in atto di fatto da quando il presidente Donald Trump è entrato in carica).
A ottobre i leader europei hanno deciso di rivedere la questione e di prendere una decisione definitiva a dicembre, dopo aver esplorato delle alternative. Finora, la revisione non ha convinto la parte belga: "Quello che ci aspettiamo e che è stato concordato al Consiglio europeo è che tutte le possibili opzioni siano elaborate nel dettaglio e presentate al prossimo Consiglio", ha dichiarato una fonte a Euronews.
Il Belgio chiede che siano esplorate tutte le opzioni possibili, cruciale l'ultimo Consiglio europeo dell'anno
"Per il Belgio è essenziale che vengano esplorate tutte le opzioni. Ogni possibile approccio deve essere esaminato con rigore e trasparenza, per garantire la soluzione migliore", ha aggiunto. "Ad essere sinceri, stiamo ancora aspettando le altre opzioni che la Commissione europea avrebbe dovuto presentare, come concordato al Consiglio europeo di ottobre".
Alla domanda se il governo sia "frustrato" per la netta mancanza di alternative, la fonte ha risposto: "Non ancora, ma il tempo passa. Ma noi rimaniamo costruttivi". L'Ue deve prendere "collettivamente" la decisione migliore: "Non si può prendere la decisione migliore se non si conoscono tutte le opzioni con i loro lati positivi e negativi", ha quindi precisato.
Se il piano dovesse fallire, alcune opzioni sono state ventilate, come nel caso di un'emissione di debito comune, di accantonamenti bilaterali da parte degli Stati membri o di un prestito ponte a breve termine. Gli Stati membri ammettono in privato che nessuna di queste sarebbe significativa o stabile.
Una fonte europea ha dichiarato di aspettarsi ancora un accordo con il Belgio, ma ha ammesso che il tempo stringe prima che i leader si riuniscano a Bruxelles a dicembre per l'ultimo vertice del Consiglio europeo dell'anno.