In una lunga intervista esclusiva con Euronews, la Commissaria dell’Ue per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, parla del ruolo del blocco in Medio Oriente e in Ucraina e difende il suo Paese, il Belgio
L'Unione europea vuole svolgere un ruolo attivo nella diplomazia mediorientale dopo l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, a condizione che Hamas non abbia alcun ruolo nel futuro del territorio.
"Non consideriamo Hamas come un interlocutore, è un gruppo terroristico", ha dichiarato la Commissaria europea per la gestione e la preparazione alle crisi a Euronews, Hadja Lahbib, in un'intervista esclusiva a Bruxelles.
"Vogliamo vedere Hamas deporre le armi e non vogliamo che sia coinvolto nella soluzione a due Stati", ha aggiunto.
Il piano di pace in 20 punti mediato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aperto uno spiraglio di speranza, ma ora è urgente alleviare le sofferenze e fornire aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, ha dichiarato Lahbib.
La Commissaria ha esortato Israele ad attuare rapidamente la seconda fase dell'accordo, permettendo a 600 camion al giorno di entrare nel territorio, una prospettiva che sembra più che mai in bilico in queste ore.
"Non è ancora successo. Per questo chiediamo alle autorità israeliane di mantenere le loro promesse", ha dichiarato Lahbib nel programma di Euronews The Europe Conversation.
Lahbib ha ricordato che il Consiglio Affari esteri dell'Ue ha da poco deciso di mantenere la pressione su Israele, prendendo in considerazione una sospensione parziale dell'accordo di associazione Ue-Israele.
A settembre, settimane prima dell'accordo per il cessate il fuoco a Gaza, la Commissione europea aveva formalmente proposto di sospendere alcune parti dell'accordo bilaterale con Israele, dopo che un rapporto aveva indicato potenziali violazioni degli obblighi in materia di diritti umani.
L'Ue è il primo partner commerciale di Israele e il primo donatore internazionale di aiuti all'Autorità palestinese.
"Con questo approccio equilibrato, dobbiamo assicurarci che le nostre regole e i nostri principi vengano rispettati", ha detto Lahbib.
Il Belgio non sta ostacolando "un nuovo modo di finanziare lo sforzo bellico dell'Ucraina"
Passando alla guerra in Ucraina, Lahbib ha confermato il continuo impegno dell'Ue a sostenere il Paese e il suo popolo.
"Quando ero ministra degli Esteri, ricordo che ripetevamo sempre che avremmo sostenuto l'Ucraina fino a quando sarebbe stato necessario. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo", ha dichiarato la commissaria belga.
Commentando la resistenza del Belgio all'emissione di un prestito di 140 miliardi di euro all'Ucraina utilizzando le attività finanziarie russe congelate detenute presso il deposito Euroclear di Bruxelles, Lahbib ha espresso comprensione per la posizione belga.
Per lei, il Belgio non sta ostacolando un nuovo modo di finanziare lo sforzo bellico dell'Ucraina.
"Non abbiamo un esempio da seguire e dobbiamo avere delle garanzie dal punto di vista legale. La questione è tutta qui", ha affermato. "Credo sia solo una questione di tempo."
La preoccupazione principale per il Belgio è la ritorsione russa, nel caso in cui Mosca richieda la restituzione dei suoi beni e le sanzioni vengano revocate.
"Dobbiamo solo garantire l'aspetto legale, per essere sicuri che il Belgio non venga portato davanti a una corte di giustizia in un secondo momento", ha detto Lahbib.
Dopo un'intensa discussione al vertice del Consiglio europeo di giovedì a Bruxelles, i leader dell'Ue speravano di raggiungere un accordo sul piano.
Tuttavia, i leader dell'UE27 si sono lasciati senza una decisione, non riuscendo a placare le preoccupazioni del Belgio sulla proposta.
L'argomento sarà probabilmente ripreso in un altro vertice a novembre o dicembre.
Alla domanda se l'Europa sia preparata alla guerra, la Commissaria ha sottolineato che la natura della guerra è cambiata.
"Ci prepariamo ogni giorno, per qualsiasi evenienza", ha dichiarato Lahbib. "Ma la guerra non è [...] un soldato che bussa alla tua porta.
"Oggi la guerra è un virus, un attacco chimico, un incidente nucleare magari provocato da interruzioni di corrente. È fondamentale comprendere a pieno le minacce odierne".