La professoressa detta "mamma Erasmus" è morta venerdì a Roma. Nel 1969, dopo una delusione da parte dell'università, ideò quello che oggi è un programma che coinvolge milioni di studenti in tutto il Vecchio Continente
Si è spenta a 91 anni a Roma Sofia Corradi, professoressa ordinaria di scienze dell'educazione all'università Roma 3 e conosciuta come 'mamma Erasmus'.
Corradi è stata ideatrice del programma che ha portato e continua a portare in giro per l'Europa migliaia di giovani studenti ogni anno.
La notizia è stata data dalla famiglia della professoressa che ha ricordato la figura di una donna "di grande energia e generosità intellettuale ed affettiva".
Come è nato il progetto Erasmus
Dopo aver studiato Giurisprudenza a La Sapienza di Roma, grazie alla borsa di studio Fulbright nel 1957 ha conseguito il "Master in Comparative Law" alla Columbia University negli Stati Uniti. Al rientro in Italia, l'università non le ha riconosciuto il Master conseguito all'estero e le ha chiesto di completare il regolare corso di studi. Corradi, in un'intervista rilasciata alla Rai, aveva raccontato di essere stata insultata dal personale amministrativo che sosteneva che la professoresse fosse andata a divertirsi negli Stati Uniti e non a studiare.
Diventata consulente scientifico della Associazione dei Rettori delle università italiane, grazie alla sua esperienza all'estero, nel 1969 ha predisposto un memorandum che conteneva un embrione del progetto Erasmus.
Corradi proponeva che uno studente potesse chiedere di svolgere parte del proprio piano di studio presso università straniere, dopo approvazione preventiva del Consiglio di Facoltà.
La proposta fu recepita dal ministro della Pubblica Istruzione, Mario Ferrari Aggradi, che l'adottò come base per una bozza di riforma dell'università in Italia, ma a causa della fine anticipata della legislatura non vide mai la luce.
Circa dieci anni più tardi, nel 1976, il progetto ideato da Corradi è stato sancito a livello europeo da una risoluzione della Cee che incoraggiava gli scambi di studenti tra le università di diversi Paesi. È nato così il Joint Study Programs che per dieci anni ha permesso la sperimentazione del modello ideato dalla professoressa.
Nel 1987, su spinta dell'associazione studentesca Egee, fondata dal politico francese Franck Bianchieri sostenuta dal presidente francese François Mitterrand, è stato approvato il primo programma Erasmus sotto la guida di Domenico Lenarduzzi, Direttore presso la Direzione Generale "Cultura e Istruzione" della Commissione europea a Bruxelles.
Nella stessa intervista, Corradi ha raccontato con entusiasmo ed emozione le lettere che ha ricevuto nel corso degli anni, con i ringraziamenti da parte degli studenti che hanno partecipato al programma europeo. "Tutti usano la stessa espressione: 'a me l'Erasmus mi ha cambiato la vita'", ha detto Corradi emozionata.
I numeri del progetto Erasmsus+
Il programma che prende il nome da Erasmo da Rotterdam, per i suoi viaggi culturali in Europa, e che oggi si chiama Erasmus+, perché riunisce i diversi programmi dell'Ue in materia di cooperazione transnazionale e mobilità nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport in Europa, coinvolge oltre un milione di persone ogni anno.
I progetti attivati sono oltre 30mila e l'Ue ha stanziato 26 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.
Il cordoglio per la morte di Corradi
"La scomparsa di Sofia Corradi è una notizia tristissima. Mamma Erasmus ci ha lasciati, ma la sua visione continuerà a vivere in ogni studente che parte, cresce portando con sé uno straordinario bagaglio di esperienza. Ogni valigia, ogni zaino in spalla porterà con sé un po’ della sua idea: conoscere l’altro è il modo migliore per costruire l’Europa", ha scritto la ministra italiana dell'Università Anna Maria Bernini.
"Sofia Corradi ci ha lasciati. Aveva sognato una gioventù europea che si incontrasse e si arricchisse delle proprie differenze. Milioni di studenti le devono un pezzo di vita e un orizzonte. Omaggio alla Mamma Erasmus, il cui sogno continua a costruire la nostra Europa", ha scritto su X in italiano il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.