Il 51 per cento degli abitanti delle aree urbane dell'Ue considera gli alloggi a prezzi accessibili un problema immediato e urgente. Ma questa non è la loro unica preoccupazione
Il 75 per cento dei cittadini dell'Ue vive attualmente in città e aree urbane, una percentuale destinata a salire al 78 per cento entro il 2050. Le città europee sono motori vitali di crescita economica, innovazione e occupazione.
Ma una recente indagine di Eurobarometro ha dimostrato che le popolazioni urbane sono sempre più preoccupate per le principali questioni locali.
Alloggi accessibili e servizi pubblici al centro delle preoccupazioni degli europei
Il 51 per cento degli abitanti delle città dell'Ue considera gli alloggi a prezzi accessibili un problema immediato e urgente. Il problema è sentito in modo più acuto dagli intervistati di Irlanda, Cipro e Spagna.
Anche la qualità dei servizi pubblici e la sicurezza negli spazi pubblici sono in cima alla lista delle preoccupazioni dei residenti dell'Ue che vivono in città. Anche la disponibilità di trasporti pubblici a prezzi accessibili, lo sviluppo economico e le opportunità commerciali sono questioni fondamentali, segnalate dal 29 per cento degli intervistati.
Quasi nove su dieci abitanti delle città che hanno risposto al sondaggio pensano che la loro città potrebbe trarre beneficio dalla ristrutturazione delle abitazioni esistenti per ridurre le bollette energetiche.
Solo l'otto per cento degli intervistati ritiene "pienamente adeguato" il modo in cui le autorità locali coinvolgono i cittadini nelle decisioni che riguardano i luoghi in cui vivono. Il 23 per cento degli intervistati ritiene che il coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale sia "molto inadeguato". La maggior parte degli abitanti delle metropoli concorda sul fatto che vorrebbe essere maggiormente coinvolta nelle decisioni che riguardano la propria città.
Per migliorare la mobilità nel luogo in cui vivono, i cittadini che hanno risposto al sondaggio ritengono che siano necessari investimenti soprattutto nel trasporto pubblico (51 per cento), nella gestione del traffico (38 per cento), nelle piste ciclabili (29 per cento) e nelle aree pedonali (27 per cento).
L'indagine è stata condotta tramite interviste web assistite da computer (Cawi), utilizzando i panel online di Ipsos e la sua rete di partner. Una quota di intervistati in diversi Paesi è stata reclutata attraverso i social network. L'indagine comprendeva 11.998 interviste nelle città, 11.882 interviste nei sobborghi e nelle città e 7.975 interviste nelle aree rurali.