Incontro in Vaticano tra Papa Leone XIV e Herzog: urgente appello per il cessate il fuoco, aiuti umanitari e futuro di pace nella regione
C’è stato un momento in cui il silenzio del cortile di San Damaso è stato interrotto dallo sventolio della bandiera israeliana: la stella di David accanto agli stemmi vaticani, in un gesto di accoglienza che andava oltre il protocollo. Così, questa mattina, Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il presidente israeliano Isaac Herzog, accompagnato da una delegazione ufficiale.
L’incontro è durato quasi tre ore, tra colloqui riservati e la visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Il lungo corteo presidenziale, oltre 15 veicoli, ha attraversato le mura leonine portando con sé il peso di un tempo fragile e complesso per la Terra Santa.
Israele, "garanti della libertà religiosa"
“Ringrazio dal profondo del cuore Papa Leone XIV per la calorosa accoglienza ricevuta oggi in Vaticano”, ha scritto Herzog sul suo profilo X subito dopo l’udienza. Parole che hanno intrecciato il riconoscimento personale a un appello universale: la liberazione immediata degli ostaggi trattenuti da Hamas.
“Israele anela al giorno in cui i popoli del Medio Oriente – i figli di Abramo – vivranno insieme in pace, collaborazione e speranza”, ha proseguito il presidente, sottolineando il ruolo imprescindibile dei leader religiosi come voce di unità contro odio e violenza.
Al centro del messaggio, anche l’impegno a garantire la libertà religiosa e la tutela delle comunità cristiane in Terra Santa, riconosciute come parte essenziale della storia e del presente del Medio Oriente.
Il richiamo del Papa
Dalla Santa Sede è arrivato un messaggio altrettanto netto: la pace non può prescindere dalla soluzione dei due Stati, unica via credibile per restituire futuro sia al popolo palestinese sia a quello israeliano.
Il Papa e i suoi collaboratori hanno auspicato “una pronta ripresa dei negoziati, con decisioni coraggiose e il sostegno della comunità internazionale, per giungere a un cessate il fuoco permanente, garantire aiuti umanitari e rispettare il diritto internazionale.
Non è mancato un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e alla questione della Città di Gerusalemme.
Nel prosieguo dei colloqui, si è convenuto sul valore storico dei rapporti tra la Santa Sede e Israele e sono state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra le Autorità statali e la Chiesa locale, con particolare attenzione all'importanza delle comunità cristiane e al loro impegno in loco e in tutto il Medio Oriente, a favore dello sviluppo umano e sociale, specialmente nei settori dell'istruzione, della promozione della coesione sociale e della stabilità della regione.
Il presidente israeliano ha poi incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.