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Arrestata a Roma la deputata italo-brasiliana Carla Zambelli: era fuggita dopo una condanna

L'allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro ascolta Carla Zambelli che gli sussurra all'orecchio durante una riunione al Congresso, a Brasilia, in Brasile, 29 maggio 2019
L'allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro ascolta Carla Zambelli che gli sussurra all'orecchio durante una riunione al Congresso, a Brasilia, in Brasile, 29 maggio 2019 Diritti d'autore  Marcelo Camargo/Agencia Brasil tramite AP
Diritti d'autore Marcelo Camargo/Agencia Brasil tramite AP
Di Euronews
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La parlamentare italo-brasiliana Carla Zambelli, esponente dell’estrema destra legata all’ex presidente Bolsonaro, è stata arrestata a Roma su richiesta dell’Interpol. Condannata in Brasile a dieci anni di carcere per aver hackerato il sistema del Consiglio Nazionale della Giustizia

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Carla Zambelli, deputata italo-brasiliana del Partito Liberale, una delle figure di spicco della destra bolsonarista, è stata arrestata a Roma martedì sera su richiesta dell’Interpol. Zambelli era entrata in Italia il 5 giugno, con passaporto italiano, proveniente dagli Stati Uniti, pochi giorni prima che venisse emessa una red notice nei suoi confronti per una condanna penale in Brasile.

Il 16 maggio, la Corte suprema brasiliana l’aveva condannata a dieci anni di carcere per hackeraggio e falsità ideologica, in concorso con l’hacker Walter Delgatti. I due avevano violato i sistemi informatici del Consiglio Nazionale della Giustizia (Cnj), l’organo responsabile della supervisione del sistema giudiziario brasiliano, tentando di manipolare dati sensibili.

La fuga in Italia della deputata italo-brasiliana

Zambelli, nel tentativo di sottrarsi alla condanna, si era rifugiata in Italia, sostenendo che la doppia cittadinanza la mettesse al riparo da una possibile estradizione. Ma un trattato bilaterale tra Roma e Brasilia, in vigore da anni, rende del tutto percorribile il procedimento di rimpatrio giudiziario.

L’arresto, confermato dalla polizia federale brasiliana al governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, è avvenuto nella capitale italiana martedì sera. Poco prima, il deputato Angelo Bonelli (Avs) aveva annunciato sui social di aver segnalato alla polizia l’indirizzo in cui si trovava Zambelli.

Nonostante la richiesta di estradizione sia già stata formalmente inoltrata dal giudice della Corte suprema brasiliana Alexandre de Moraes, la decisione finale spetterà alla giustizia italiana, che dovrà verificare la conformità della richiesta ai trattati internazionali e alle garanzie fornite dal Brasile. Secondo quanto riportato dalla Folha de São Paulo, il Brasile si è impegnato a non sottoporre Zambelli a condizioni degradanti durante la detenzione.

Il ministero della Giustizia brasiliano sta ora predisponendo la documentazione necessaria per formalizzare la richiesta di estradizione. Fino ad allora, Zambelli resterà sotto custodia in Italia, in attesa della decisione delle autorità giudiziarie.

Intanto, in Italia, l’arresto ha avuto un’eco anche nel dibattito politico. Secondo quanto riferisce la chat stampa del suo staff, il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe espresso l’intenzione di far visita a Zambelli, mostrando solidarietà alla deputata.

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