Barroso a Euronews: “Ue troppo lenta e immatura di fronte alla Cina”. Critiche sul commercio, difesa comune e il ruolo cinese nella guerra in Ucraina
L’Unione europea deve “fare di più e farlo più in fretta” per contrastare l’espansione dell’influenza cinese, ha affermato a Euronews l’ex presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, alla vigilia del vertice Ue-Cina in programma giovedì a Pechino.
“L’Europa non deve comportarsi da adolescente geopolitico. Dobbiamo diventare adulti responsabili del nostro futuro”, ha dichiarato Barroso, che ha guidato la Commissione tra il 2004 e il 2014. A suo dire, le carenze dell’Ue – dalla mancanza di un mercato unico pienamente integrato per servizi e capitali alla difesa comune – non dipendono né dalla Cina né dagli Stati Uniti. “Dobbiamo fare i compiti a casa”, ha insistito.
Il vertice Ue-Cina, che coincide con il cinquantesimo anniversario delle relazioni bilaterali, doveva rappresentare un’occasione per rilanciare il dialogo. Ma le tensioni commerciali hanno raffreddato ogni ottimismo.
Punto critico resta la sovrapproduzione cinese sostenuta da sussidi statali, che contribuisce a un deficit commerciale Unione europea-Cina che ha toccato i 305,8 miliardi di euro annui. A inasprire il clima, anche le tariffe imposte da Bruxelles sui veicoli elettrici cinesi e le conseguenti ritorsioni di Pechino, con indagini su brandy, carne suina e latticini europei.
“Francamente, non credo che questo vertice porterà a una svolta”, ha ammesso Barroso. “Vedo molta tensione”. Durante il suo mandato, Barroso aveva evitato di riconoscere alla Cina lo status di economia di mercato per proteggere l’industria europea, e avviato il negoziato per il CAI – oggi bloccato in Parlamento.
A chi gli chiede se si sarebbe potuto fare di più per anticipare il boom commerciale cinese, Barroso risponde: “Un politico decide in base alle informazioni che ha. E sì, credo che fossero decisioni giuste per il momento”.
Ulteriore ostacolo a un riavvicinamento è il ruolo della Cina nella guerra in Ucraina. Bruxelles accusa Pechino di rafforzare la macchina bellica russa tramite una cooperazione economica “senza limiti”, fornendo l’80 per cento dei beni a doppio uso destinati a Mosca.
“La Cina ha sempre detto di sostenere l’ordine multilaterale e il diritto internazionale”, ha osservato Barroso. “Ma ora, di fronte alla violazione più evidente del diritto degli ultimi decenni, non riesce a dire una sola parola di critica alla Russia. Questo è difficile da accettare per gli europei”.
L’intervista integrale andrà in onda su Europe Today alle 8:00 CET del 24 luglio