Zelensky annuncia un piano per raddoppiare la produzione di armi in Ucraina. Intanto, gli Usa deviano sistemi Patriot destinati alla Svizzera per rafforzare la difesa di Kiev contro i raid russi
In un momento in cui le forniture occidentali rischiano di rallentare e l’intensità dei bombardamenti russi cresce, il governo ucraino accelera sulla produzione interna di armi. Giovedì, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato davanti al parlamento un piano ambizioso: entro sei mesi, il 50 per cento delle armi utilizzate dall’esercito ucraino dovrà essere di produzione nazionale.
Attualmente, circa il 40 per cento dell’arsenale ucraino è fabbricato in patria. "Stiamo trasformando la gestione del settore della difesa in modo che la quota di armi prodotte in Ucraina aumenti notevolmente", ha spiegato Zelensky, sottolineando la necessità di un sistema più reattivo e indipendente.
Focus su droni e innovazione militare
L’Ucraina sta già utilizzando droni a lungo raggio di fabbricazione locale per colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Il rafforzamento della produzione interna si inserisce in un contesto in cui l’incertezza sulle prossime forniture occidentali cresce, soprattutto in vista delle elezioni americane e del potenziale cambiamento delle priorità strategiche.
Nel frattempo, si muove anche la logistica internazionale. La Svizzera ha confermato giovedì che gli Stati Uniti hanno deviato parte di un ordine svizzero di sistemi di difesa aerea Patriot, inizialmente previsto per il 2027–2028, a favore dell’Ucraina. Non è chiaro se i sistemi saranno inviati direttamente a Kiev o utilizzati per rifornire paesi europei che, a loro volta, trasferiranno i loro sistemi esistenti.
Pressioni sulla Nato e coordinamento accelerato
L’urgenza militare ha spinto la Nato ad aumentare il livello di coordinamento. Il comandante supremo alleato in Europa, generale Alexus Grynkewich, ha confermato che sono in corso preparativi logistici rapidi per il trasferimento di armamenti in Ucraina, lavorando fianco a fianco con Berlino.
Lunedì prossimo, si terrà un nuovo vertice del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, copresieduto dal segretario britannico alla Difesa John Healey e dal suo omologo tedesco Boris Pistorius, con la partecipazione del segretario americano Pete Hegseth e del capo della Nato Mark Rutte.
Rutte ha dichiarato che l’alleanza atlantica coordinerà l’invio di armi attraverso finanziamenti congiunti da Germania, Paesi scandinavi, Regno Unito, Canada e Paesi Bassi. A margine della Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina a Roma, Zelensky ha annunciato che la Germania finanzierà due sistemi Patriot e che la Norvegia ne fornirà uno.
L'obiettivo di Kiev: produrre, adattare e resistere
L’autosufficienza bellica è diventata una priorità strategica per Kiev. Aumentare la produzione nazionale, adattare le armi sul campo e affrancarsi dalle incognite internazionali è ora parte integrante della resistenza ucraina. La guerra si gioca anche nelle fabbriche e nei laboratori: e l’Ucraina non intende restare indietro.