Le immagini della rete Zvezda hanno mostrato per la prima volta l'interno dello stabilimento di Yelabuga, il più grande al mondo per la produzione di droni suicidi. Ancora più sconvolgente è che compaiano degli adolescenti alla catena di montaggio
La Russia ha aumentato la produzione di droni da utilizzare nella guerra in Ucraina, mettendo al lavoro adolescenti, secondo quanto riportato da media russi e internazionali.
Nelle immagini di uno stabilimento a Yelabuga, nella regione del Tartastan, trasmesse dalla rete televisiva Zvezda di proprietà del ministero della Difesa russo, si vedono fila dopo fila giovanissimi sulla catena di produzione del Geran-2, la versione russa dello drone Shahed 136 iraniano.
"Guardi da tutte le parti, vedi i giovani al lavoro", dice la voce narrante del video mentre la telecamera mostra anche dozzine di studenti di un locale istituto tecnico che fabbricano componenti per droni o lavorano dietro i computer della fabbrica.
I droni sono diventati armi cruciali nei piani russi per bombardare senza sosta le città ucraine, demoralizzare le forze armate e intimidire i civili.
Il Geran ha una lunghezza di 2,5 metri e un peso di circa 200 chilogrammi, di cui un quarto di munizioni con cui può colpire bersagli distanti fino a 800 chilometri e a una velocità di circa 300 chilometri orari.
Allo stesso tempo, domenica il Cremlino ha dichiarato che la priorità della Russia è raggiungere i suoi obiettivi nella guerra prima di firmare qualsiasi accordo di pace con l'Ucraina.
In questo senso pende l'ultimatum di Donald Trump di 50 giorni, fissato la settimana scorsa dal presidente americano per il cessate il fuoco, pena dazi e sanzioni a Mosca.
I funzionari della difesa europea ritengono che, con l'aumento della produzione, la Russia intenda utilizzare migliaia di droni Shahed in attacchi costanti all'Ucraina. La colorazione nera dei modelli russi, indica peraltro, un loro probabile utilizzo di notte.
In un altro video diffuso sempre domenica, droni vengono lanciati dal retro di furgoni di marchi statunitensi in quella che sembra essere una violazione delle sanzioni imposte dagli Usa.
Le immagini diffuse dall'emittente del ministero della Difesa russo sottolineano la produzione interna di questi droni suicidi, mostrando varie fasi della produzione tra cui la fonderia, i terminali di assemblaggio e le strutture di collaudo.
Il video riferisce anche che il presidente russo Putin, durante una visita allo stabilimento, abbia proposto che tale modello venga fabbricato in tutto il paese, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza della Russia dalle importazioni.
Secondo le stime, la produzione nazionale di droni a lungo raggio è di oltre 5mila al mese e solo nella prima metà del 2025 lo stabilimento nel Tartastan, che si trova nei pressi di Kazan, ne avrebbe completati circa 18mila.
Si stima che ognuno di questi veicoli senza pilota (Uav) costi tra i 35 e i 50 dollari.
La Russia prende di mira l'Ucraina con più di 500 droni e missili ogni notte e gli analisti ritengono che la capacità potrebbe presto ammontare a mille unità d'attacco al giorno.
L'attacco più esteso contro il Paese il 9 luglio, ha incluso il lancio 741 missili e droni nelle città e nelle regioni ucraine.
Se ogni Uav ha un prezzo relativamente basso, i sistemi di difesa aerea necessari per intercettarli, nel caso dell'Ucraina forniti dall'Occidente, sono molto costosi. Ogni missile Patriot, per esempio, ha un prezzo di circa 5,5 milioni di dollari.