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Due morti in Italia per il clima estremo, stop al lavoro all'aperto durante le ondate di caldo

Le persone usano gli ombrelli per ripararsi dal sole mentre passeggiano davanti al Colosseo, a Roma, 30 giugno 2025
Le persone usano gli ombrelli per ripararsi dal sole mentre passeggiano davanti al Colosseo, a Roma, 30 giugno 2025 Diritti d'autore  Andrew Medichini/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Un anticiclone africano sta travolgendo mezza Europa, con temperature record fino a 46 gradi. Allerta sanitaria e pericolo di incendi boschivi, soprattutto in Spagna, Portogallo, Italia e Regno Unito

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Pioggia e caldo hanno fatto due morti in Italia nell'ultimo giorno di un giugno che batterà l'ennesimo record di temperature.

Nel Torinese un 70enne è annegato nell'esondazione del torrente Frejus, ingrossato da forti piogge, mentre nel Bolognese un operaio di 47 anni è stato vittima di un malore in un cantiere. Potrebbe essere stato sempre il caldo la causa del crollo di una delle maxi insegne "Generali" in cima alla Torre Hadid, nel complesso di grattacieli di CityLife a Milano.

Questo martedì allerta gialla per il maltempo in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, mentre le città da bollino rosso salgono a 17 con Viterbo e mercoledì a 18 con Campobasso, sulle 27 considerate dal bollettino del ministero della Salute sulle ondate di calore.

Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono "rosse" dallo scorso 26 giugno e almeno fino al 2 luglio: nessuna altra città italiana ha registrato questa successione di giorni di caldo record.

Lunedì i presidenti di regione di Lombardia, Abruzzo, Sardegna ed Emilia-Romagna hanno ordinato lo stop dell'attività lavorativa all'aperto dalle 12h alle 16h30.

Ma è mezza Europa a essere stretta nella morsa del caldo a causa di un anticiclone africano che si sta allargando sempre più verso il centro del continente aumentando l'allerta sanitaria e il pericolo di incendi boschivi, soprattutto in Spagna, Portogallo, Francia e persino Regno Unito.

Lunedì anche la Francia, oltre all'Italia, ha toccato picchi di 40 gradi, mentre la Spagna e il sud del Portogallo hanno superato i 43 dopo la temperatura record registrata nella regione spagnola dell'Andalusia, dove sabato i termometri di Huelva hanno superato i 46 gradi.

A Barcellona è stata inviata un'indagine sulla morte di una dipendente dei servizi di pulizia comunali, di 51 anni, avvenuta sabato dopo aver ultimato il suo turno di lavoro. Un altro decesso ricollegato per il momento al caldo è avvenuto a Cordova.

Eventi climatici sempre più estremi

A causa del cambiamento climatico gli eventi meteorologici estremi si verificano sempre più di frequente e con un'intensità sempre maggiore. Da un lato l'ondata di calore e la siccità, dall'altro il maltempo e le alluvioni, anche a distanza di pochi giorni.

È quanto successo lunedì in Piemonte, Valle d'Aosta e Veneto. A Bardonecchia, località turistica a 1.300 metri di quota nel Torinese, le forti piogge hanno causato l'esondazione del Frejus, che ha portato su diverse strade acqua e fango costringendo alla chiusura di alcuni tratti.

Il piano di allerta comunale che prevede monitoraggi del torrente nel tratto che attraversa l'abitato è scattato immediatamente: abitanti e villeggianti sono stati invitati a non uscire da casa e soprattutto a tenersi lontano dalle sponde del fiume. In via precauzionale sono stati chiusi diversi ponti, aperti "in sicurezza" nel pomeriggio per permettere l'entrata e l'uscita dal paese.

La vittima, il 70enne residente a Bardonecchia Franco Chiaffrino, è stato visto da alcune persone uscire dal proprio furgone e scomparire tra acqua e fango. I vigili del fuoco l'hanno recuperato ormai esanime.

In Valle d'Aosta il nubifragio si è abbattuto intorno alle 15: a valle di Cogne in un'ora si sono scaricati a terra 40 millimetri di pioggia mista a grandine, e pietre, fango e piante sono piombate sulle strade compromettendo i collegamenti.

Ma la situazione è ben diversa da un anno fa, quando il torrente Grand Eyvia travolse ampi tratti dell'unica strada di collegamento del centro abitato a 1.500 metri con il fondovalle, isolando Cogne per 28 giorni e portando a evacuare in elicottero 1.800 persone. Sulle prossime ore pesa un'allerta idrogeologica gialla per nuovi possibili dissesti.

Stop alle attività lavorative all'aperto nelle ore di punta

Considerando le prolungate ondate di calore previste per i prossimi giorni, ma anche per i prossimi mesi, diverse regioni italiane hanno deciso di vietare le attività lavorative all'aperto nelle ore centrali della giornata, quelle notoriamente più calde, almeno fino al 31 agosto.

A dare l'esempio è stato il Lazio, seguito con provvedimenti simili da Basilicata, Sicilia, Puglia, Umbria, Toscana, Liguria, Campania e Calabria.

In Lombardia il presidente Attilio Fontana ha previsto lo stop tra le 12:30 e le 16:00 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche nei giorni in cui sarà segnalato sulla mappa giornaliera del sito www.workclimate.it, sviluppato da Inail e Cnr, un livello di rischio "alto". L'ordinanza è valida dal 2 luglio al 15 settembre.

Ordinanza anche in Emilia-Romagna per proteggere i lavoratori sottoposti a intensa attività fisica al sole, con le stesse tempistiche salvo revoca anticipata. Lo scorso anno, ha fatto notare la Cgil, la misura non comprendeva tra i lavoratori da tutelare quelli impegnati nei "piazzali della logistica" e si fermava a fine agosto. È il caso delle misure analoghe adottate in Sardegna e in Abruzzo.

L'entrata in vigore delle ordinanze il 2 luglio non ha fatto in tempo a salvare Ait El Hajjam Brahim, 47enne di origine marocchina che è morto stroncato da un malore intorno alle 12 di lunedì, mentre lavorava sotto il sole nel cantiere della scuola Jussi di San Lazzaro, in provincia di Bologna.

L'uomo era il titolare della Veneto pavimenti Sas di Treviso, impresa in appalto coinvolta nell'esecuzione dei lavori, e si è accasciato a terra durante una gettata di cemento, morendo sul colpo. Non si sa ancora cosa abbia causato il malore, ma si ipotizza un colpo di caldo. È stata disposta l'autopsia.

La Cgil di Bologna e la Fillea-Cgil di Bologna, "nell'attesa di conoscere le effettive cause del decesso", hanno avvertito che "in questo terribile momento, è indispensabile promuovere una cultura della sicurezza. L'emergenza climatica ha, con ogni evidenza, aggravato le condizioni di chi lavora ogni giorno all'esterno e le aziende devono dare priorità assoluta alla tutela dei lavoratori".

L'ordinanza della regione, hanno aggiunto i sindacati, è un "atto importante ma non sufficiente, se le aziende non faranno la loro parte". "Richiamiamo tutti gli enti preposti al massimo impegno affinché le ordinanze vengano fatte rispettare", hanno detto, impegnandosi loro stessi alla "massima vigilanza".

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