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Ucraina: sventati almeno due attentati contro Zelensky

I vigili del fuoco lavorano in un edificio distrutto dopo un attacco russo a Kiev, in Ucraina, 23 giugno 2025
I vigili del fuoco lavorano in un edificio distrutto dopo un attacco russo a Kiev, in Ucraina, 23 giugno 2025 Diritti d'autore  Efrem Lukatsky/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
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Di David O'Sullivan
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il capo dei servizi di sicurezza ucraini rivela due complotti per uccidere Zelensky: coinvolti ufficiali della Guardia di Stato e un agente dormiente in Polonia, legato al vecchio Kgb

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Due attentati sventati, infiltrazioni ai vertici della sicurezza nazionale ucraina e un’operazione in territorio polacco con l’aiuto di ex agenti sovietici. Sono questi gli elementi che emergono dalle dichiarazioni del capo dei Servizi di Sicurezza ucraini (Sbu), Vasyl Maliuk, che ha rivelato alla stampa l’esistenza di due complotti per assassinare il presidente Volodymyr Zelensky.

“Lo scorso anno abbiamo condotto un’operazione importante”, ha detto Maliuk, citato dal Kyiv Post. “Uno degli arrestati era il capo di un dipartimento della Guardia di Stato ucraina (Udo), incaricato della protezione della leadership nazionale. Lavorava per l’Fsb russo. Insieme a lui è stato fermato anche un colonnello”. Secondo il racconto dell’intelligence, i due alti ufficiali ucraini stavano collaborando con i servizi di sicurezza russi per pianificare un attacco diretto all’ufficio presidenziale nel cuore di Kiev.

Zelensky nel mirino anche in Polonia

Ma la minaccia non si è limitata al territorio ucraino. Il capo dello Sbu ha confermato anche un secondo piano di eliminazione fisica del presidente Zelensky, questa volta durante una sua visita in Polonia. Il luogo designato era l’aeroporto di Rzeszów, snodo strategico per la logistica militare e gli incontri internazionali legati al conflitto ucraino.

Secondo Maliuk, l’autore del piano sarebbe stato un ufficiale polacco in pensione, “reclutato decenni fa dai servizi sovietici e recentemente riattivato come agente dormiente”. Il piano è stato sventato grazie a un’operazione congiunta tra i servizi di sicurezza ucraini e le autorità polacche. “L’obiettivo era chiaro: eliminare fisicamente Zelensky a Rzeszów”, ha dichiarato.

L’ombra lunga dell’Fsb

Le dichiarazioni di Maliuk gettano nuova luce sull’intensificarsi della guerra ibrida condotta da Mosca. Il coinvolgimento diretto di personale ucraino di alto rango nella pianificazione dell’attentato indica una penetrazione inquietante dei servizi russi nei gangli dello Stato.

Secondo fonti dell’Sbu, l’Fsb continua a operare attraverso una rete estesa di reclutamento che pesca anche tra ex militari dei Paesi dell’ex blocco sovietico, pronti a essere riattivati in momenti chiave del conflitto.

Questi nuovi dettagli confermano che la sicurezza del presidente ucraino è diventata una questione di massima priorità per Kiev e i suoi alleati. Da mesi Zelensky si muove sotto strettissima sorveglianza, con protocolli rafforzati e collaborazioni internazionali per garantirne l’incolumità.

Zelensky bersaglio simbolico e strategico

Gli attentati sventati evidenziano come, accanto alla guerra convenzionale sul campo, sia in corso una guerra parallela fatta di spionaggio, infiltrazioni e operazioni coperte. Zelensky, in quanto simbolo della resistenza ucraina e figura chiave nei rapporti con l’Occidente, è diventato un obiettivo di primaria importanza per Mosca.

L’eliminazione del presidente – anche solo il suo danneggiamento simbolico – rappresenterebbe per il Cremlino un colpo strategico e psicologico di enorme portata. Il fatto che due attentati siano stati fermati in tempo non riduce la gravità della minaccia, anzi, ne conferma l’intensità e la persistenza.

Gli attacchi russi

È salito a nove morti e 31 feriti il bilancio dell’attacco aereo russo che ha colpito Kiev nella notte tra domenica e lunedì. A riferirlo è Svitlana Vodolaha, portavoce del Servizio di Emergenza Statale, citata da Ukrainska Pravda.

Secondo l’Aeronautica ucraina, la Russia ha utilizzato 368 armi aeree, tra cui 352 droni d’attacco, 11 missili balistici Iskander-M e KN-23 e 5 missili da crociera Iskander-K, colpendo principalmente la capitale ucraina. Le difese hanno affermato di aver abbattuto 354 di questi obiettivi.

I proiettili hanno colpito aree residenziali, ospedali, infrastrutture sportive, un centro commerciale, una stazione della metropolitana e altre strutture civili in diversi distretti della capitale.

Operatori sanitari aiutano una donna nel cortile di un condominio distrutto da un attacco russo a Kiev, in Ucraina, la mattina presto di lunedì 23 giugno 2025
Operatori sanitari aiutano una donna nel cortile di un condominio distrutto da un attacco russo a Kiev, in Ucraina, la mattina presto di lunedì 23 giugno 2025 Efrem Lukatsky/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

I danni più gravi si sono registrati nel distretto di Shevchenkivskyi, dove una sezione di un edificio di cinque piani è crollata. Le squadre di soccorso hanno lavorato per ore tra le macerie. Sei persone sono morte nel quartiere, secondo quanto riferito dal sindaco Vitali Klitschko. Altre dieci persone, tra cui una donna incinta, sono state tratte in salvo da un grattacielo vicino.

In totale, 31 persone risultano ferite, inclusi quattro bambini, secondo il capo dell’amministrazione militare cittadina Tymur Tkachenko.

Gli altri attacchi russi

Un’altra persona è rimasta uccisa e otto ferite nella città di Bila Tserkva, circa 85 chilometri a sud-ovest della capitale. Nella regione di Chernihiv, nella tarda serata di domenica, un attacco di droni ha causato due morti e dieci feriti, tra cui tre bambini.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato i raid come “completamente cinici” e ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.

Gli attacchi seguono di pochi giorni un altro bombardamento russo che, martedì scorso, ha ucciso 28 persone a Kiev, in gran parte a causa del crollo di un edificio residenziale colpito direttamente da un missile.

Zelensky ha definito quell’attacco uno dei più devastanti della guerra, giunta ormai al suo quarto anno.

Intanto, le forze russe proseguono l’avanzata lungo i mille chilometri della linea del fronte, intensificando gli attacchi a lungo raggio contro obiettivi civili, in quella che sembra essere una strategia mirata a minare il morale della popolazione.

Due cicli di colloqui di pace tra Kiev e Mosca non hanno portato ad alcun progresso. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che un nuovo round di negoziati potrebbe tenersi “a breve”.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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