Questo giovedì si sono riuniti a Villa Madama i ministri degli Esteri dei Paesi parte del gruppo Weimar Plus, a sostegno dell'Ucraina e di una maggiore indipendenza dell'Europa dagli Stati Uniti in materia di sicurezza. Presenti l'Alta rappresentante dell'Ue Kaja Kallas e il ministro ucraino Sybiha
Si è tenuta questo giovedì a Roma la ministeriale del cosiddetto gruppo Weimar Plus, che da febbraio riunisce Italia, Francia, Germania, Polonia, Spagna e Regno Unito a sostegno dell'Ucraina in un'ottica di maggiore indipendenza dell'Europa dagli Stati Uniti.
Alla riunione, presieduta dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Villa Madama, ha partecipato per la prima volta anche il segretario generale della Nato Mark Rutte, che ha incontrato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Presenti anche il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha e l'Alta rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Kaja Kallas, che ha ribadito il sostegno del blocco all'Ucraina e al rafforzamento della difesa comune.
Al centro delle discussioni, oltre alla conferma di un sostegno incondizionato a Kiev, la questione della sicurezza euroatlantica e dell'aumento della spesa per la difesa da parte dei Paesi europei, considerata l'incertezza sulla continuità dell'impegno degli Stati Uniti a protezione dell'Europa.
In quest'ottica, la ministeriale di oggi ha rappresentato un importante momento di confronto in vista del Vertice Nato dell'Aja di fine giugno.
Le conclusioni della ministeriale del gruppo Weimar Plus
Nella nota diffusa al termine del vertice, i ministri degli Esteri del gruppo hanno dichiarato che il prossimo vertice della Nato "dimostrerà la nostra unità" e "dovrà adottare ulteriori decisioni per costruire un'Alleanza più forte, pronta a difendere ogni centimetro del territorio alleato" grazie a un maggiore ruolo dell'Ue.
Dal momento che i Paesi europei "devono svolgere un ruolo ancora più rilevante nel garantire la propria sicurezza", si auspica un "ambizioso rafforzamento delle capacità di difesa europee" e un'intensificazione "in modo flessibile e sostenibile" delle spese per la sicurezza e la difesa nazionali", anche attraverso "progetti congiunti, acquisizioni comuni, sostegno all'interoperabilità e rafforzamento della nostra base tecnologica e industriale di difesa".
In merito alla guerra russo-ucraina, il gruppo Weimar Plus ha ribadito il sostegno incondizionato a Kiev, esortando Mosca a mostrare "senza ulteriori indugi" la stessa disponibilità alla pace dell'Ucraina - dimostrata dalla volontà di impegnarsi in un cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato di 30 giorni e dall'apertura a un incontro a livello presidenziale - e a "rinunciare alle sue inaccettabili richieste e precondizioni massimaliste, per dimostrare di essere realmente interessata alla pace".
A tal fine, i sei Paesi si dicono disponibili "a intensificare la pressione sulla Russia anche mediante ulteriori sanzioni in particolare nei settori energetico e bancario, volte a minare la capacità della Russia di continuare la sua guerra di aggressione". La nota aggiunge che i beni sovrani russi rimarranno "immobilizzati fino a quando la Russia non avrà cessato la sua aggressione e pagato per i danni causati".
Sul fronte del sostegno militare e finanziario a Kiev, il gruppo si impegna a lavorare con l'Ucraina a iniziative per rafforzare le sue forze armate, "migliorando la cooperazione industriale con l'Ucraina nell'ambito della difesa e esplorando ulteriori forme di cooperazione in materia di sicurezza e difesa.
Oltre a ribadire la richiesta di un cessate il fuoco di trenta giorni in Ucraina, il documento chiede un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani.
Tajani e Rutte fiduciosi sul raggiungimento di una posizione comune sulla spesa per la difesa
Durante un punto stampa precedente all'incontro, Tajani e Rutte hanno affrontato il tema dell'obiettivo del 5 per cento del Pil per la difesa auspicato dal segretario generale della Nato.
Il vice premier italiano si è detto "assolutamente favorevole a rinforzare il pilastro europeo della Nato, sono favorevole in prospettiva alla difesa europea", ma "bisogna vedere quali sono i tempi, quali sono i modi, quali sono le condizioni".
Tajani è "ottimista" sulla possibilità che si trovi un accordo, ma chiede più tempo e flessibilità: "Secondo me servono almeno una decina d'anni per raggiungere gli obiettivi che si pensa a livello di Nato di raggiungere. Serve più flessibilità e mi pare che andiamo nella giusta direzione e si possa trovare un accordo prima del Vertice dell'Aja", ha detto, ringraziando Rutte.
Anche il segretario generale della Nato si è detto fiducioso di poter raggiungere una posizione comune all'interno dell'Alleanza in merito all'aumento della spesa per la difesa.
"Quello che ho fatto presente ai media e in pubblico è che propongo alla Nato di raggiungere un obiettivo del 5 per cento per la spesa per la difesa, composto per il 3,5 per cento dalla spesa per la difesa di base e per l'1,5 per cento dalla spesa per la sicurezza e difesa. Non ho comunicato nulla riguardo a una data di scadenza", ha dichiarato.
"Siamo qui per discutere come assicurare di mantenere l'Ucraina il più forte possibile, in grado di difendersi, e come condurla a una pace duratura e durevole contro questo attacco russo immotivato, che continua ancora", ha detto Rutte, "ma siamo anche qui per discutere come garantire la difesa del territorio della Nato, non solo oggi ma anche in cinque o dieci anni, assicurarci non solo di avere i soldi ma la produzione industriale".
Il ruolo dell'Unione europea
"È chiaro che l'impegno dell'Ue nei confronti della difesa è più forte che mai, perché una difesa più forte vuol dire un'Europa più forte", ha dichiarato l'Alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Ue Kaja Kallas.
Per questo - ha aggiunto Kallas - la prossima settimana l'Unione europea "proporrà una maggiore flessibilità per gli appalti per la difesa dei governi e per migliorare l'accesso alle finanze".
Sulla guerra in Ucraina, Kallas torna sulle sanzioni nei confronti della Russia proposte dalla Commissione europea martedì. Mosca "risponde alla forza e nient'altro", per questo "abbiamo proposto un nuovo pacchetto di sanzioni" che colpisca "le banche, il settore dell'energia e l'industria militare russa".
Grazie alle sanzioni la Russia "sta sanguinando denaro" ma serve "tagliare il flusso di denaro al comparto militare ancora di piu'", ha concluso Kallas.
Sull'approvazione del pacchetto, che pretende l'unanimità dei 27 Stati membri, Kallas si è detta "abbastanza ottimista" nonostante la Slovacchia abbia minacciato di porre il veto.