Francia, Spagna e Grecia sostengono l'idea di un limite di età per l'accesso ai social network. L'obiettivo è quello di proteggere i minori dai contenuti online pericolosi
Si accende il dibattito europeo sull'accesso dei minori ai social network. Tre Stati membri dell'Ue hanno proposto di avere un'età al di sotto della quale sarebbe vietato iscriversi e connettersi alle piattaforme social.
Per Francia, Spagna e Grecia l'obiettivo è quello di proteggere adolescenti e bambini da contenuti online pericolosi.
"Oggi, nei termini e nelle condizioni d'uso di queste piattaforme, c'è già un'età minima di 13 anni", spiega Clara Chappaz, ministra francese delegata all'Intelligenza artificiale e all'economia digitale. Ma "siamo stati tutti bambini, è molto facile cambiare la data di nascita. Quindi il sistema attuale fa sì che, in media, i bambini si connettano e creino account a partire dall'età di 7-8 anni", aggiunge.
Il pericolo per gli adolescenti degli algoritmi
I tre Paesi ritengono che gli algoritmi utilizzati dai social network espongano i giovanissimi a contenuti che creano dipendenza e che possono portare a un aumento dell'ansia o della depressione. Sostengono inoltre che un'esposizione eccessiva possa limitare lo sviluppo di alcune competenze e compromettere le capacità cognitive.
L'Ue dispone già di una normativa sotto forma di Digital Services Act (Dsa). Il testo affronta contenuti illegali come i discorsi di odio, il terrorismo e la pornografia infantile. Il regolamento è in vigore da quasi due anni per le grandi piattaforme e i motori di ricerca e da poco più di un anno per le altre piattaforme.
Per i rappresentanti del settore a Bruxelles, una nuova legislazione appare prematura.
"Crediamo che le nuove regole debbano prima essere applicate correttamente. Non abbiamo ancora visto tutti gli effetti", afferma Constantin Gissler, amministratore delegato di Dot Europe, che rappresenta i servizi e le piattaforme online a Bruxelles.
"Penso che sia un po' affrettato in questa fase discutere già di nuove regole, e anche che sia molto importante che si tenga maggiormente conto della realtà e delle implicazioni per i minori di un tale divieto", aggiunge.
Parigi, Madrid e Atene propongono anche l'integrazione di sistemi di verifica dell'età e del cosiddetto parental control (l'opzione che consente ai genitori di controllare l'accesso dei minori sulle piattaforme social) per i dispositivi connessi a Internet.
La Commissione europea sta attualmente lavorando a un'applicazione per la verifica dell'età. Il mese scorso ha anche pubblicato una bozza di linee guida per proteggere i minori, come ad esempio misure per verificare l'età degli utenti o per impostare gli account dei bambini come privati per impostazione predefinita. Sta inoltre conducendo indagini su TikTok, Instagram e Facebook in relazione alla protezione dei minori.