Trzaskowski e Nawrocki si sfideranno al secondo turno delle presidenziali polacche. L’Europa, l’Ucraina e la democrazia al centro di due visioni radicalmente diverse per la Polonia
La corsa alla presidenza della Polonia entra nella sua fase decisiva con il secondo turno tra Rafał Trzaskowski e Karol Nawrocki. Una sfida che rappresenta non solo una competizione politica, ma un confronto tra due modelli di Paese radicalmente diversi.
Lo evidenzia Małgorzata Molęda-Zdziech, sociologa ed esperta della rete Team Europe Direct, che in un’intervista a Euronews sottolinea come “la differenza di meno di due punti percentuali è molto piccola e tutto si deciderà in questo secondo turno. Ed entrambi gli scenari sono probabili”. In una Polonia profondamente polarizzata, il voto riflette tensioni sociali, geopolitiche e culturali di grande portata.
Trzaskowski, un presidente europeista
Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia, è considerato un candidato con un forte profilo europeista e una solida esperienza internazionale. Secondo Molęda-Zdziech, la sua elezione rafforzerebbe la posizione della Polonia all’interno dell’Unione europea.
Trzaskowski è stato eurodeputato e ha maturato relazioni dirette con i principali leader europei grazie alla sua conoscenza delle lingue e alla partecipazione a reti politiche e urbane come C40 Cities. Il suo legame con Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, e con il contesto franco-tedesco del Triangolo di Weimar, lo rendono un interlocutore credibile per rilanciare la cooperazione europea e la transizione verde.
Trzaskowski sostiene inoltre un approccio multilaterale e orientato al dialogo, come dimostra il suo interesse per il nuovo Trattato di Nancy, che prevede forme di cooperazione rafforzata tra Polonia e Francia in ambiti strategici come difesa, agricoltura, energia e scienza. Secondo l’esperta, una sua eventuale presidenza potrebbe rappresentare “una svolta verso una Polonia più aperta, moderna e integrata nel contesto europeo”.
Nawrocki, un candidato identitario
Karol Nawrocki, storico e attuale presidente dell’Istituto della Memoria Nazionale, è sostenuto dal partito Diritto e Giustizia (PiS) e rappresenta una linea politica conservatrice, nazionalista e scettica verso l’Ue. La sua campagna elettorale è stata marcata da dichiarazioni controverse e da una retorica identitaria, con prese di posizione critiche verso l’accordo Ue-Mercosur e verso le reti internazionali urbane come C40 Cities.
Molęda-Zdziech sottolinea come Nawrocki abbia alimentato stereotipi negativi, in particolare verso gli immigrati ucraini, nonostante i dati mostrino che il 60-90 per cento di essi lavora regolarmente in Polonia e contribuisce all’economia. Inoltre, la sua recente visita negli Stati Uniti, culminata in una foto con Donald Trump, segnala una preferenza per l’asse transatlantico, ma con un partner imprevedibile come l’ex presidente americano.
L'esperta mette in guardia anche sulla marginalità delle reti diplomatiche a cui Nawrocki farebbe riferimento, come il gruppo di Visegrad o l’Iniziativa dei Tre Mari: “Forme di cooperazione più teoriche che operative”, afferma.
L’Ucraina e la posta in gioco geopolitica
Uno dei temi più sensibili della campagna è il futuro delle relazioni con l’Ucraina. Entrambi i candidati corteggiano l’elettorato dei partiti nazionalisti, che al primo turno hanno superato il 20 per cento e si oppongono apertamente all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue e nella Nato.
Ma secondo Molęda-Zdziech, il nuovo presidente dovrà inevitabilmente lavorare per costruire relazioni stabili con Kiev. “È nell’interesse della Polonia avere buoni rapporti con l’Ucraina”, sottolinea, “ma le decisioni sul suo futuro europeo non possono essere prese ora, nel mezzo di una guerra ancora aperta”.
L'esperto richiama anche l'attenzione sulle relazioni transatlantiche. "Proprio la visita durante la campagna elettorale negli Stati Uniti, la foto con Trump mostra dove l'enfasi e l'accento sarebbero sul tipo di cooperazione. Nei tempi che stiamo vivendo, questa politica di Trump è del tutto imprevedibile e tutti gli esperti sottolineano che dobbiamo avere buone relazioni con i nostri vicini. Dato che siamo membri dell'Unione Europea da 20 anni, l'accento dovrebbe essere posto piuttosto sull'Unione Europea".
Varsavia divisa: due marce, due Polonie
A testimonianza della profonda polarizzazione del Paese, il 25 maggio Varsavia sarà attraversata da due marce parallele: una in sostegno di Rafał Trzaskowski, organizzata dalla Coalizione Civica con il sostegno di Donald Tusk, e una a favore di Karol Nawrocki.
La marcia pro-Trzaskowski richiama simbolicamente quella del 4 giugno 2023, che segnò l’inizio del declino elettorale del PiS. Entrambi i cortei si svolgeranno nel centro della capitale e, pur non incrociandosi, rappresenteranno fisicamente lo scontro tra due visioni opposte della Polonia: quella democratica, europeista e inclusiva, e quella nazional-conservatrice, sovranista e identitaria.