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Vertice Meloni-Merz prima dell’insediamento di Papa Leone XIV: pressing su Putin e appello per Gaza

La presidente del consiglio Giorgia Meloni incontra il Cancelliere tedesco Friedrich Merz a Palazzo Chigi, Roma, 17 maggio 2025
La presidente del consiglio Giorgia Meloni incontra il Cancelliere tedesco Friedrich Merz a Palazzo Chigi, Roma, 17 maggio 2025 Diritti d'autore  Mauro Scrobogna/LaPresse via AP
Diritti d'autore Mauro Scrobogna/LaPresse via AP
Di Emma De Ruiter
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Alla vigilia dell’insediamento di Leone XIV, il cancelliere tedesco ha incontrato Meloni: "Russia ancora feroce". Preoccupazione condivisa per l’escalation israeliana a Gaza

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Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha condannato sabato la Russia per aver continuato ad attaccare l'Ucraina "con immutata ferocia", aggiungendo che i colloqui di tregua tra Mosca e Kiev sono stati "ben al di sotto delle aspettative".

Durante l'incontro bilaterale con la premier italiana Giorgia Meloni a Roma, Merz ha promesso nuove sanzioni per aumentare la pressione su Mosca. I due leader si sono visti alla vigilia dell’insediamento di Papa Leone XIV in Vaticano.

Merz contro Mosca dopo i colloqui di Istanbul

Le parole di Merz sono arrivate all'indomani dei primi colloqui diretti tra Russia e Ucraina da anni, che non hanno portato ad alcun cessate il fuoco. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti rifiutato l’invito del suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky a incontrarsi personalmente in Turchia, proponendo invece un negoziato a livello inferiore come alternativa alla tregua di 30 giorni sollecitata da Kiev e dai suoi alleati occidentali.

"I colloqui di ieri a Istanbul sono stati al di sotto delle nostre aspettative, nonostante l’atteggiamento costruttivo dei negoziatori ucraini", ha dichiarato Merz. "Le delegazioni hanno almeno concordato uno scambio di prigionieri, ma la Russia continua a rifiutare un cessate il fuoco pieno e incondizionato".

Secondo i rappresentanti delle due delegazioni, Mosca e Kiev avrebbero raggiunto un accordo per lo scambio di mille prigionieri di guerra ciascuno, il più ampio dall'inizio del conflitto.

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che lunedì parlerà telefonicamente con Putin, seguito da Zelensky e da altri leader della Nato, nel tentativo di porre fine alla guerra in Ucraina.

Merz e Meloni hanno sottolineato che l’Europa è ancora lontana dall’ipotesi di invio di truppe, ribadendo che l’obiettivo primario resta ottenere un cessate il fuoco immediato.

"Non è il momento di parlare di truppe. Vogliamo che le armi tacciano, che le uccisioni finiscano. È su questo che ci concentriamo", ha detto Merz.

Merz: a Gaza situazione sempre più drammatica

Meloni ha riferito che nei colloqui con Merz si è discusso anche della crisi a Gaza, mentre Israele lancia una nuova offensiva militare per fare pressione su Hamas affinché liberi gli ostaggi rimasti.

"Non possiamo rimanere indifferenti a quanto sta accadendo a Gaza, dove la situazione è sempre più difficile, sempre più drammatica", ha dichiarato la premier italiana.

Pur tra i più forti sostenitori di Israele durante il conflitto, Meloni affronta ora una crescente pressione interna per condannare l’escalation militare. All’inizio della settimana, ha esortato Israele a rispettare il diritto internazionale, definendo la situazione umanitaria "ingiustificabile".

Anche il ministero degli Esteri tedesco ha espresso preoccupazione per l’offensiva di terra di sabato, segnando un cambiamento di tono da parte di uno dei più storici alleati di Israele.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, più di 150 persone sono state uccise negli attacchi israeliani delle ultime 24 ore. Dallo scorso 18 marzo, data in cui Israele ha interrotto il cessate il fuoco di gennaio, le vittime supererebbero quota 3mila.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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