Il rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta pubblicato nel maggio 2025 ha rivelato una serie di contaminazioni dal giugno 2020 che non sono state segnalate alle autorità
Le autorità sanitarie francesi hanno imposto il blocco della vendita di quasi quattro milioni di bottiglie di acqua Perrier, dopo che nuove analisi hanno evidenziato che l’acqua imbottigliata nello stabilimento Nestlé del Gard non rispettava gli standard di sicurezza. Una misura senza precedenti per un marchio simbolo dell’acqua minerale francese, già sotto osservazione per problemi ripetuti negli ultimi anni.
Nonostante lo stop, si prevede che l’agenzia sanitaria regionale raccomanderà comunque al governatore di rinnovare la licenza di sfruttamento dell’acqua minerale naturale, aprendo un dibattito sulla capacità dell’azienda di garantire qualità costante.
Contaminazioni in aumento dopo la rimozione dei filtri
Un’inchiesta di Radio France ha rivelato che gli ultimi due pozzi attivi dell’impianto sono stati sospesi la scorsa settimana dopo una nuova contaminazione batterica. Un pozzo è rimasto fermo dal 23 al 28 novembre, mentre l’altro – secondo Nestlé – sarebbe stato sospeso a causa di un blackout elettrico. Entrambi sono oggi tornati operativi e l’azienda insiste sul fatto che l’acqua sia “sicura da bere”.
Ma le verifiche raccontano altro. Da maggio le contaminazioni sarebbero aumentate in modo significativo, in parallelo con la rimozione dei filtri da 0,2 micron, progettati per trattenere i microrganismi. L’azienda ha registrato 27 non conformità per “variazioni batteriche”, un dato confermato dall’agenzia sanitaria regionale.
Tra i casi più gravi figurano la presenza di Pseudomonas aeruginosa rilevata il 3 settembre — che ha portato alla distruzione di migliaia di bottiglie — e un episodio di E. coli scoperto il 22 settembre sulla linea di produzione, un segnale di possibile contaminazione diretta dalle falde dei pozzi.
Una lunga serie di incidenti
Le nuove anomalie non arrivano isolate. Ad aprile erano già state bloccate 300.000 bottiglie contaminate da Enterobacteriaceae, mentre negli ultimi anni Nestlé aveva dovuto eliminare tre milioni di bottiglie compromesse.
Un rapporto della commissione parlamentare d’inchiesta pubblicato nel maggio 2025 aveva inoltre portato alla luce contaminazioni avvenute dal 2020 in poi mai comunicate alle autorità, aggravando la posizione dell’azienda.
Malgrado questi precedenti, la produzione continua oggi con filtri da 0,45 micron, considerati insufficienti per garantire un’acqua batteriologicamente pura. Inoltre, la fabbrica opera senza una nuova licenza in corso di validità, una condizione che potrebbe esporre Nestlé a responsabilità penali ai sensi dell’articolo R1324-4 del Codice della sanità pubblica.
Pressioni legali e decisione imminente sulla licenza
Lo scorso 18 novembre, la magistratura ha respinto la richiesta dell’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir di fermare la produzione e procedere a un richiamo su larga scala, pur riconoscendo l’esistenza di un “rischio reale per il consumatore” e di un “chiaro inganno” legato alle informazioni fornite da Nestlé.
Il governatore della regione del Gard dovrà pronunciarsi entro la fine dell’anno, dopo il parere del comitato tecnico CoDERST, sulla possibilità di mantenere a Perrier la denominazione di “acqua minerale naturale”.
Un titolo riservato alle acque che dimostrano una purezza originaria, libere da qualsiasi contaminazione batterica o chimica, supportata da 12 mesi consecutivi di analisi stabili.
La decisione sarà cruciale non solo per la reputazione di Perrier, ma per l’intero modello produttivo di Nestlé Waters in Francia.