Friedrich Merz è il nuovo cancelliere della Germania dopo un’elezione difficile e compromessi pesanti con la Spd. Promesse mancate, sfide migratorie e crisi economica mettono subito alla prova il suo governo fragile
La Germania ha ufficialmente un nuovo cancelliere, ma l’ascesa di Friedrich Merz alla guida del governo federale è già segnata da crepe profonde. Dopo il crollo della precedente coalizione, il leader della Cdu ha fallito il primo turno di votazione al Bundestag, sintomo evidente della frammentazione politica che domina la scena tedesca.
Solo nel pomeriggio, al secondo turno, Merz è riuscito a ottenere la fiducia necessaria grazie all’appoggio decisivo della Spd. Una maggioranza "rosso-nera" che ha portato all’elezione di Merz, ma che rende evidente quanto la sua posizione sia dipendente dal partito socialdemocratico. E il prezzo di questo sostegno sembra essere stato molto alto: secondo indiscrezioni raccolte da Euronews, l’accordo avrebbe incluso la rinuncia a una stretta migratoria promessa in campagna elettorale e l’impegno per un divieto comune dell’AfD. In pratica, il "cambiamento politico" promesso da Merz è nato già debole.
Dalle promesse alla realtà: Merz cede su migrazione, debito e identità politica
Il leader della Cdu aveva promesso una svolta decisa nella politica tedesca: controllo sull’immigrazione, riforma sociale, rilancio economico e una politica energetica "aperta alla tecnologia".
Tuttavia, il primo grande compromesso è arrivato ancora prima della sua elezione: l’accordo con la Spd per un pacchetto di debito da 1.000 miliardi di euro ha immediatamente fatto naufragare il freno al debito che Merz aveva difeso in campagna elettorale. Il cambiamento radicale annunciato, si è trasformato rapidamente in una continuità forzata.
Il rischio ora è che la Cdu, al governo con un partner ideologicamente distante, perda il suo profilo identitario e alieni il proprio elettorato. Un timore già riflesso nei sondaggi: secondo il Politbarometro della ZDF, una maggioranza del 56 per cento dei tedeschi si è dichiarata contraria alla nomina di Merz. La Cdu, inoltre, ha perso terreno superata per la prima volta dall’AfD, un segnale allarmante di sfiducia popolare e polarizzazione crescente.
"Non sarà un cancelliere né di sinistra né di destra"
Né di sinistra né di destra: Merz nel limbo politico
Chi è veramente Friedrich Merz? Un leader conservatore in giacca rossa o un opportunista pragmatico? Secondo il politologo e sociologo giuridico Volker Boehme-Neßler, intervistato da Euronews, Merz è un cancelliere "né di destra né di sinistra", ma "quello che gli conviene al momento".
L’esperto lo descrive come ostaggio politico della SPD, frutto delle sue stesse promesse di "firewall" contro l’estrema destra. “Si è chiuso da solo nella gabbia della coalizione con i socialdemocratici. Se avesse rischiato un governo di minoranza, oggi sarebbe una figura storica”, afferma Boehme-Neßler. Il nuovo cancelliere, invece, si trova ora nella scomoda posizione di dover scegliere tra le sue promesse e la sopravvivenza politica. Ogni volta che cederà per mantenere in piedi la maggioranza, metterà a rischio la sua credibilità e quella del sistema democratico tedesco.
Le sfide della Germania
Le sfide interne della Germania non possono più aspettare: inflazione, prezzi energetici elevati, una crescita economica stagnante e sistemi sociali in sofferenza sono già realtà. Il 2025 potrebbe segnare il terzo anno consecutivo di contrazione economica e molti osservatori parlano apertamente di “deindustrializzazione”.
Su tutti, però, è la questione migratoria a polarizzare la società tedesca. Merz aveva promesso un cambio radicale, ma ora si trova in un limbo fatto di "compromessi deboli e simbolismo politico", come li definisce Boehme-Neßler.
Se non dovesse riuscire a proporre soluzioni reali e concrete, l’AfD potrebbe continuare a guadagnare consenso, rafforzando l’onda populista. Il rischio sistemico non è solo per la CDU, ma per la fiducia stessa nella democrazia rappresentativa tedesca. In un contesto di sfiducia e incertezza, il nuovo cancelliere ha pochissimo tempo per dimostrare che è più di un compromesso tra due mondi politici.
Un equilibrio precario e l’incognita del futuro
Il cancellierato di Friedrich Merz nasce già segnato da divisioni, concessioni dolorose e un supporto parlamentare fragile. La Cdu ha ottenuto il 28 per cento alle elezioni promettendo un ritorno alla politica della “maggioranza silenziosa”, ma ciò che ha trovato è una coalizione forzata e una base elettorale disillusa. Il nuovo governo sembra più un patto d’emergenza che un progetto di riforma, e la figura stessa di Merz appare priva di direzione.
Nei prossimi mesi sarà messo alla prova su ogni fronte: economico, sociale, migratorio. E ogni cedimento potrà essere letto come una nuova conferma dell’incapacità del sistema tradizionale di offrire risposte reali. Il tempo della retorica è finito. Ora per Merz, e per la Germania, è il momento delle scelte.