I due leader hanno discusso delle "misure per rafforzare la cooperazione" tra i due Paesi e di questioni regionali e globali in un bilaterale a Villa Pamphilij. Circa 500 realtà imprenditoriali dei due Paesi si sono incontrate in un business forum nella capitale
"Sono molto contenta di aver accolto a Roma il presidente Erdoğan e i suoi ministri. I nostri lavori sono stati molto produttivi, sono soddisfatta dei risultati raggiunti. La dichiarazione congiunta conferma la solidità dei nostri rapporti", ha dichiarato martedì Giorgia Meloni a Roma dopo avere ricevuto il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.
"Abbiamo superato con cinque anni di anticipo l'obiettivo dell'interscambio di 30 miliardi di dollari fissato in occasione dell'ultimo vertice intergovernativo. Ora abbiamo fissato un nuovo obiettivo, ossia che nel medio periodo l'interscambio raggiunga i 40 miliardi di dollari", ha proseguito la premier italiana parlando ai media dopo avere ricevuto il leader turco a Villa Pamphilj in occasione del IV vertice Italia-Turchia, volto all'incremento della cooperazione tra i due Paesi.
Meloni al business forum a Roma: "Economie di Turchia e Italia interconnesse e complementari"
L'evento vede anche oltre 500 aziende dei due Paesi riunite per un business forum all'Hotel Parco dei Principi. Durante il vertice, previsto una decina di giorni fa e poi rinviato per permettere alla premier italiana di volare a Washington dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, saranno firmati numerosi accordi. L'ultimo vertice si è tenuto ad Ankara nel 2022. La presidente del Consiglio, intervenendo al forum, ha dichiarato che "la dimensione economica, commerciale e industriale rappresenta un tassello fondamentale della nostra relazione strategica. Italia e Turchia sono nazioni alleate e amiche. I nostri tessuti economici sono interconnessi e complementari".
I due leader hanno discusso anche della situazione di conflitto in Medio Oriente e in Ucraina, oltre che su energia e flussi migratori, in particolare per la "stabilizzazione della Libia".
"Abbiamo condiviso la necessità di garantire in Siria una transizione democratica fondata sulla piena inclusione di tutte le componenti della società, incluse le minoranze etniche e religiose. Riteniamo cruciale favorire una ripresa dell'economia siriana anche per garantire ai rifugiati la possibilità di tornare alle loro case in modo volontario, sicuro e sostenibile", ha detto ancora Meloni che ha discusso con il presidente turco anche della "situazione sempre più tragica di Gaza".
Erdoğan ha confermato questa linea rispetto al governo di Damasco e sottolineato tra le altre cose la necessità del "sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina". In merito alla tregua di tre giorni dall'8 all'11 maggio, annunciata dal presidente russo Putin, Meloni ha espresso scettiscismo. "Abbiamo appreso la notizia di una nuova dichiarazione unilaterale da parte russa di una tregua di tre giorni limitata alle celebrazioni per la vittoria della Seconda guerra mondiale, è un'iniziativa della quale prendiamo atto, ma è tutt'altra cosa rispetto a quello che è necessario", ha dichiarato la premier.
Dieci intese commerciali da firmare al business forum
Nel business forum romano è prevista la partecipazione di rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle principali istituzioni finanziarie e delle associazioni di categoria, per un totale di 620 realtà, 345 italiane e 275 turche.
Oltre dieci le intese commerciali da firmare tra operatori economici dei due Paesi, con l’obiettivo di rafforzare una partnership economica in piena espansione e per cementare i rapporti anche sul piano geopolitico.
Nel 2024 gli scambi commerciali tra Italia e Turchia hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 15 per cento rispetto al 2023 e con un surplus commerciale per l'Italia di 5,5 miliardi di euro. Roma si posiziona come quarto principale fornitore e quinto mercato di destinazione per Ankara, confermandosi il primo partner commerciale nell'area mediterranea e il secondo all'interno della Ue.
Sul tavolo una joint venture sui droni da guerra
Tra i temi più rilevanti che saranno affrontati durante il forum c'è quello della difesa, con un focus sul settore dei droni da guerra.
Ai primi di marzo, infatti, Leonardo e Baykar Technologies, ovvero l’azienda di droni guidata da Selçuk Bayraktar, genero di Erdogan che ha acquisito la ligure Piaggio Aerospace, hanno firmato un memorandum d'intesa che ha dato il via a un'alleanza italo-turca nel settore, in particolare per lo sviluppo delle cosiddette “tecnologie unmanned”, ovvero i sistemi aerei senza pilota.
Questo passaggio ha costituito la premessa "per la creazione di una joint venture per i sistemi aerei senza pilota" che guarda ad un mercato europeo del valore "stimato 100 miliardi di dollari, comprendente caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco in profondità, nei prossimi dieci anni".
Progettazione, sviluppo, produzione e manutenzione di sistemi aerei senza pilota è l’obiettivo della joint venture, con sede in Italia. I siti di Leonardo impegnati nelle attività saranno quelli di Ronchi dei Legionari, Torino, Roma Tiburtina, e Nerviano.