Ankara chiede di non essere esclusa dai futuri piani di difesa europei. La Turchia ha una posizione strategica sulla cartina e possiede un'avanzata forza militare, ma le relazioni con la Russia e l'Europa sono spesso complicate
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha ribadito giovedì che il suo Paese non deve essere escluso dalle future strategie di difesa europea.
"Un approccio all'architettura di sicurezza che escluda una forza militare come la Turchia non sarebbe molto realistico", ha dichiarato Fidan durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo albanese Igli Hasani ad Ankara.
"Se una struttura di sicurezza europea diventerà operativa, non potrà essere realizzata senza la Turchia", ha aggiunto, sottolineando che le opinioni e le politiche dell'amministrazione Trump sulla guerra in Ucraina sono quasi diametralmente opposte a quelle dell'amministrazione precedente.
Le sue dichiarazioni giungono mentre i Paesi europei sono alle prese con la sfida di porre fine alla loro dipendenza dalle garanzie di sicurezza degli Stati Uniti.
La Turchia ha un grosso esercito e una posizione strategica nel Mediterraneo, ma le sue relazioni con Mosca e le sue specifiche priorità di politica estera potrebbero essere difficili da abbinare a un'ipotetica nuova alleanza di difesa europea.
Il ministro Turco chiede un'azione urgente per Gaza
Fidan ha anche chiesto un'azione internazionale urgente per evitare un'ulteriore catastrofe umanitaria a Gaza, mettendo in guardia sul rischio di ulteriori morti per fame e malattie. Il ministro ha esortato la comunità internazionale a trovare metodi alternativi per far arrivare gli aiuti umanitari nel territorio.
Intanto la Turchia e l'Albania puntano ad aumentare il volume degli scambi bilaterali a 1 miliardo di euro all'anno, con l'obiettivo a lungo termine di raddoppiarlo attraverso una maggiore collaborazione commerciale e nuove opportunità di investimento.