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Turchia, Erdoğan incontra il Partito Dem dopo 13 anni: nuove aperture sul processo di pace con il Pkk

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha incontrato la delegazione del Partito DEM İmralı composta da Sırrı Süreyya Önder e Pervin Buldan presso il Complesso Presidenziale
Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha incontrato la delegazione del Partito DEM İmralı composta da Sırrı Süreyya Önder e Pervin Buldan presso il Complesso Presidenziale Diritti d'autore  T.C Cumhurbaşkanlığı
Diritti d'autore T.C Cumhurbaşkanlığı
Di Sait Burak Utucu
Pubblicato il
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Storico incontro tra Erdoğan e il Partito DEM dopo oltre un decennio. Smentita la lista delle 13 richieste, ma si riaccendono le speranze per una nuova fase del processo di pace con il Pkk

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Per la prima volta in oltre un decennio, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha incontrato una delegazione del Partito Popolare per l'Uguaglianza e la Democrazia (DEM), forza politica filo-curda rappresentata dai deputati Sırrı Süreyya Önder e Pervin Buldan. Il colloquio, tenutosi il 10 aprile presso il Complesso Presidenziale di Ankara, è durato circa 85 minuti e si è svolto in un clima definito da entrambe le parti come "positivo e costruttivo".

Presunta lista di richieste del DEM: smentite ufficiali

Nei giorni successivi all’incontro, alcuni media hanno riportato che il Partito DEM avrebbe sottoposto a Erdoğan una lista di 13 richieste, tra cui misure legate al processo di pace con il PKK. Tuttavia, fonti autorevoli del partito hanno smentito la presenza di un elenco strutturato. “Non abbiamo presentato una lista – ha dichiarato un dirigente a Euronews Turkish – ma abbiamo discusso temi noti come la revoca dell’isolamento di Öcalan e una legge sul disarmo”.

La posizione ufficiale del Partito DEM: solo temi già noti

La portavoce del Partito DEM, Ayşegün Doğan, ha chiarito su X che “i temi discussi con Erdoğan erano già stati condivisi pubblicamente in passato”. Secondo la delegazione, l’incontro non è stato l’occasione per formalizzare nuove rivendicazioni, bensì per ribadire l’urgenza di riaprire uno spazio politico e democratico per una risoluzione pacifica della questione curda.

Erdoğan apre al dialogo ma resta vago sui tempi

Nonostante le attese della delegazione DEM di definire una road map, Erdoğan non ha fornito un calendario né impegni precisi. Tuttavia, secondo le fonti presenti all’incontro, avrebbe espresso disponibilità al confronto con una frase emblematica: “Tutto sarà risolto, non c’è nulla di cui non parleremo”. Parole che lasciano intravedere un possibile cambio di rotta, pur nella vaghezza delle promesse.

Offensiva diplomatica del Partito DEM tra i partiti turchi

L’incontro con Erdoğan si inserisce in una più ampia campagna di consultazioni politiche del Partito DEM. A partire dal 10 marzo, i copresidenti Tülay Hatimoğulları e Tuncer Bakırhan hanno incontrato i vertici di vari partiti, tra cui CHP, DEVA, EMEP, TİP e MHP, nel tentativo di rilanciare il dialogo politico sul tema curdo.

Il PKK annuncia un cessate il fuoco dopo l'appello di Öcalan

In concomitanza con l’incontro, il PKK ha dichiarato un cessate il fuoco a partire dal 1° marzo, in risposta all’appello del leader detenuto Abdullah Öcalan per la deposizione delle armi e l’autoscioglimento dell’organizzazione. In una nota, il gruppo armato ha chiesto che a Öcalan siano garantite libertà fisica e comunicazione piena per poter guidare un eventuale congresso e facilitare il processo di pace.

Il processo di soluzione: una speranza ancora aperta

Il riferimento costante è al cosiddetto “processo di soluzione”, avviato tra 2013 e 2015 per risolvere il conflitto curdo attraverso negoziati tra lo Stato turco e il PKK. Quel processo, poi naufragato con la ripresa delle ostilità, prevedeva il disarmo del gruppo e riforme democratiche. Oggi, le aperture di Erdoğan e il cessate il fuoco del PKK riaccendono le speranze di una nuova fase di dialogo, anche se i tempi e le intenzioni restano incerti.

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