Pur riconoscendo i disaccordi del passato, Riccardo Di Segni ha parlato del rapporto franco con il Pontefice
Circa 170 delegazioni straniere sono attese in Vaticano per i funerali di sabato di Papa Francesco.
Tra i leader mondiali presenti, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il Presidente francese Emmanuel Macron e molti altri.
Alla congregazione parteciperà anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha condiviso le sue riflessioni sul rapporto con il defunto Papa e sull'evoluzione del dialogo tra Chiesa cattolica ed ebraismo.
"Ho avuto molte occasioni di incontrare Papa Francesco, sia in contesti formali che informali", ha dichiarato il rabbino Di Segni a Euronews.
"In ognuna di esse è stato possibile stabilire un legame personale al di là delle formalità. Ho sempre apprezzato la sua disponibilità e il suo calore".
Pur riconoscendo che il loro rapporto non è stato privo di disaccordi, il rabbino Di Segni ha sottolineato l'importanza dell'apertura e del rispetto in ogni dialogo.
"Ci sono stati momenti in cui non eravamo d'accordo, ma anche questo fa parte del dialogo", ha detto.
"Avere un dialogo significa avere opinioni diverse. Altrimenti è solo retorica. La cosa più importante è che ci sia rispetto reciproco e disponibilità all'ascolto".
In linea con la tradizione ebraica, poiché il funerale cade di Shabbat, il rabbino si recherà alla cerimonia a piedi invece che in auto.
Le divergenze di vedute sulla guerra a Gaza hanno a volte messo a dura prova le relazioni tra il Vaticano e Israele. Tuttavia, l'ambasciatore di Israele in Vaticano dovrebbe rappresentare il Paese ai funerali.
Giovedì il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha espresso le sue condoglianze alla comunità cattolica per la morte di Papa Francesco, anche se non è previsto che partecipi ai funerali del Pontefice.