Il 6 maggio Friedrich Merz verrà eletto cancelliere tedesco. Le sue prime mosse su difesa, immigrazione e clima indicano un cambio di passo decisivo per Berlino e per l’Unione europea
Il 6 maggio segna un momento chiave per la politica europea: Friedrich Merz sarà eletto cancelliere tedesco grazie alla maggioranza parlamentare della Cdu e dei socialdemocratici (Spd). Dopo anni di incertezza politica con la coalizione di Olaf Scholz, partner Ue come Francia, Polonia e Paesi Bassi salutano con favore un ritorno tedesco all’azione.
Spesa pubblica e difesa, Merz abbatte il freno al debito
Merz ha già lasciato il segno nel Bundestag uscente, riformando il dogma del "freno al debito" per permettere nuovi investimenti in infrastrutture e difesa. Il messaggio è chiaro: Berlino vuole tornare ad avere un ruolo guida in Europa con decisioni coraggiose e risorse adeguate.
Missili Taurus all’Ucraina: svolta strategica tedesca
In un netto cambio di rotta rispetto alla linea prudente di Scholz, Merz ha aperto alla possibilità di inviare missili Taurus a Kiev, in coordinamento con Francia e Regno Unito. La mossa è stata accolta con entusiasmo dagli alleati europei, ma resta controversa in patria, dove il ministro della Difesa Pistorius esprime cautela.
Immigrazione: rimpatri e frontiere sotto controllo
Sul fronte migratorio, l’accordo di coalizione prevede una "offensiva di rimpatrio", maggiori pressioni sui Paesi d’origine e il mantenimento dei controlli alle frontiere. Il modello si ispira sempre più alle nuove linee guida di Bruxelles, pur evitando (per ora) l’apertura di "hub di rimpatrio" extra-Ue.
Clima ed economia: Berlino punta sulla neutralità al 2045
Merz sposta il baricentro della politica climatica dal rigore ambientale alla crescita economica. La Germania conferma l’obiettivo zero emissioni entro il 2045, con ampio uso di strumenti di mercato e crediti di carbonio. L’obiettivo: restare una potenza industriale competitiva e climaticamente neutrale.
Un governo di rottura o compromesso?
Nonostante l’agenda ambiziosa, Merz dovrà governare in una coalizione che include anche gli Spd, il partito del predecessore Scholz. Riuscirà il nuovo cancelliere a portare avanti un’agenda di riforme strutturali senza fratture interne? L’Europa osserva con attenzione.