La candidatura di Georgescu alla presidenza rumena è stata sospesa per problemi ai documenti. Si scatenano le proteste di piazza
Il Comitato elettorale centrale della Romania ha sospeso domenica la candidatura del candidato ultranazionalista Calin Georgescu alle prossime elezioni presidenziali del 4 maggio. La mossa ha scatenato disordini nel Paese.
Il motivo della sospensione sarebbe un errore di forma. I documenti presentati da Georgescu sembrerebbero privi, infatti, della firma richiesta.
Georgescu, candidato dell'estrema destra filo-russa, intende presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del Comitato, secondo quanto dichiarato lunedì a Reuters da uno dei suoi consiglieri.
I ricorsi alle decisioni dell'autorità elettorale centrale rumena devono essere presentati entro 24 ore e la Corte dovrebbe pronunciarsi entro mercoledì.
Georgescu - soprannominato il "Messia di TikTok" - si era imposto al primo turno delle elezioni presidenziali di dicembre, annullate dalla Corte costituzionale del Paese in seguito alla desecretazione dei rapporti di intelligence.
I documenti mostravano il coinvolgimento della Russia, attraverso i social media, nella campagna elettorale del candidato allora relativamente sconosciuto.
Le accuse riguardano anche il suo sostegno ai simpatizzanti della Guardia di Ferro, un movimento e partito politico fascista e antisemita della seconda guerra mondiale, illegale per la legge rumena.
Georgescu condanna la decisione: "siamo sotto tirannia", supporto di Salvini
Georgescu ha subito condannato la sospensione, definendola "un altro colpo diretto al cuore della democrazia nel mondo".
"Ho solo un messaggio: se la democrazia in Romania cadrà, cadrà tutto il mondo democratico. Questo è solo l'inizio", ha dichiarato in un post su Facebook domenica.
"L'Europa è ora una dittatura, la Romania è sotto tirannia", ha aggiunto.
In Italia il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha tardato a commentare la decisione del Comitato elettorale rumeno, definendolo un "euro-golpe in stile sovietico".
"Prima annullano - a urne aperte - le elezioni che stava vincendo, poi lo arrestano, poi addirittura lo escludono dalle elezioni per paura che vinca".
"Altro che 'riarmare l'Europa', qui bisogna rifondarla per difendere la Democrazia", ha aggiunto.
Proteste di piazza in Romania
La decisione ha scatenato immediate proteste da parte dei sostenitori di Georgescu, che sono scesi in piazza domenica sera nella capitale rumena Bucarest, scontrandosi con la polizia davanti alla sede del comitato elettorale.
Un gendarme è stato ferito durante gli scontri, colpito da un oggetto contundente, ma è fuori pericolo, hanno dichiarato le autorità.
I manifestanti hanno lanciato pietre contro la gendarmeria, che è stata costretta a usare i gas lacrimogeni.
"Ci appelliamo ai partecipanti affinché evitino qualsiasi violazione della legge, mantengano la calma, manifestino pacificamente e civilmente e continuino il dialogo con le squadre specializzate della gendarmeria", ha dichiarato la polizia in un comunicato.