Il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, ha detto di essere pronto alla sfida al candidato ultranazionalista, George Simion, in testa al primo turno. Dan ha ribadito a Euronews la sua linea pro-Ue
In attesa del ballottaggio delle elezioni presidenziali, il sindaco di Bucarest e candidato indipendente Nicușor Dan lancia la sfida per battere l'ultranazionalista George Simion, che ha vinto il primo turno delle elezioni domenica scorsa.
Dan è arrivato secondo superando candidati più accreditati come Crin Antonescu, in uno spoglio dei voti tirato fino all'ultimo. In un'intervista a Euronews ed Euronews Romania, il sindaco della capitale romena ha ribadito le sue posizioni fortemente pro-europee, una delle differenze principali rispetto al suo rivale, e leader dell'Alleanza per l'unione dei romeni (Aur), definitosi "euro-realista".
"Vorrei che l'Ucraina entrasse nell'Unione Europea", ha dichiarato Dan, "così come vorrei che la Repubblica di Moldova entrasse nell'Unione Europea".
"Nel caso in cui diventassi presidente, mi batterò per questo all'interno delle strutture europee", ha proseguito.
Romania, Dan prima del balottaggio: "Vorrei l'Ucraina nell'Ue"
La fiducia nell'Ue non significa tuttavia voltare le spalle alle buone relazioni con l'amministrazione Trump a Washington.
"Voglio che la Romania mantenga la sua direzione filo-occidentale", ha detto Dan, "il che significa pro-europeo, che la Romania sia attiva nell'Unione Europea. D'altra parte, voglio preservare il partenariato strategico che la Romania ha con gli Stati Uniti, che è molto importante, soprattutto nell'area della sicurezza".
Alla domanda su Trump, Dan ha sottolineato la necessità di rimanere pragmatici.
"La Romania ha un partenariato strategico con gli Stati Uniti che voglio vedere continuare ed espandere. Vorrei una maggiore presenza di aziende americane in Romania", ha sottolineato, "e vorrei ovviamente che le truppe americane restassero in Romania, il che rappresenta un'ulteriore garanzia di sicurezza per il Paese".
La domanda maggiore che incombe sulle elezioni, tuttavia, è cosa abbia portato alla fulminea ascesa di Simion, per quanto un candidato conservatore e filo-russo avesse vinto il primo turno delle elezioni annullate dalla Corte suprema lo scorso novembre per irregolarità e interferenze straniere.
"È un fallimento della classe politica tradizionale, che è stato sfruttato da coloro che gridavano più forte, che avevano messaggi più forti e populisti", dice Dan del successo del suo avversario.
"La Romania ha un grande problema, la corruzione. Questo è il motivo per cui il raddoppiamento del Pil negli ultimi 10 anni non si è riflesso nelle condizioni di vita della gente comune", è la sua conclusione.
"La Romania ha un problema di funzionamento dell'apparato statale che la gente, ancora una volta, vede molto bene", aggiunge Dan, "d'altra parte il Paese ha le risorse per correggere tutte queste cose e trasferire l'economia verso la prosperità".