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Exit poll elezioni parlamentari in Kosovo: in testa il partito del premier Albin Kurti

Sostenitori del partito di sinistra Vetevendosje! festeggiano dopo i primi risultati delle elezioni parlamentari a Pristina, 10 febbraio 2025
Sostenitori del partito di sinistra Vetevendosje! festeggiano dopo i primi risultati delle elezioni parlamentari a Pristina, 10 febbraio 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I kosovari sono andati alle urne in un contesto di economia stagnante e di tensioni etniche. Bassa l'affluenza secondo la Commissione elettorale centrale

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Secondo i risultati preliminari delle elezioni parlamentati in Kosovo di domenica, dopo lo spoglio del 90 per cento delle schede, il partito del primo ministro Albin Kurti Vetevendosje ("Autodeterminazione") ottiene circa il 41 per cento dei consensi, quindi dovrebbe assicurarsi il maggior numero di seggi in parlamento. Sempre secondo gli ultimi conteggi aggiornati e diffusi dalla commissione elettorale, il Partito Democratico del Kosovo (Pdk) di destra è arrivato secondo, con il 22 per cento dei voti, seguito dalla Lega Democratica del Kosovo (Ldk) accreditato del 17 per cento.

Kurti e il suo partito Vv hanno fatto campagna sui loro sforzi per smantellare le restanti istituzioni serbe in Kosovo, espandendo al contempo la portata del governo nelle aree a maggioranza serba. Il premier insiste sul fatto che il suo governo ha un controllo maggiore sul territorio del Kosovo rispetto a qualsiasi altro momento dall'indipendenza. Nelle elezioni del 2021, Kurti aveva ottenuto la maggioranza assoluta con il 50,3 per cento, mentre il Pdk aveva ottenuto il 17 per cento e l'Ldk il 12,7 per cento. Di conseguenza, al momento risulta che seppur in vantaggio il partito Vetevendosje ha comunque perso consensi rispetto alle votazioni di quattro anni fa, mentre Pdk e Ldk stanno guadagnando terreno.

Kurti: formeremo un nuovo governo

Parlando alla stampa nella tarda serata di domenica nella sede del suo partito, Kurti si è detto convinto che Vetevendosje sarà in grado di formare un nuovo governo da lui guidato, unitamente agli alleati con i quali ha governato finora. "Gli altri partiti non potranno formare un governo con i risultati ottenuti", ha detto Kurti. Sostenitori di 'Vetevendosje' hanno inscenato festeggiamenti davanti alla sede del partito, anche se non traspare la gioia e l'entusiasmo delle scorse elezioni del 2021, quando il partito di Kurti ottenne oltre il 50 per cento dei voti. Nella consultazione odierna Vetevendosje, stando ai risultati ancora parziali, è data intorno al 40 per cento dei consensi.

Albin Kurti commenta i risultati preliminari delle elezioni parlamentari a Pristina, Kosovo 9 febbraio 2025
Albin Kurti commenta i risultati preliminari delle elezioni parlamentari a Pristina, Kosovo 9 febbraio 2025 AP Photo

Se il partito di Kurti non riuscisse a conquistare la maggioranza necessaria per governare da solo e non riuscisse a formare un governo, ciò potrebbe lasciare aperta la possibilità per gli altri due contendenti di unire le fila in una coalizione bipartitica. Il premier in carica ha già escluso di collaborare con i partiti dell'opposizione.

La Commissione elettorale centrale del Kosovo ha comunicato che alle 15 di domenica un totale di 558.246 cittadini, ovvero il 28,3 percento, avevano votato per le elezioni parlamentari. Si tratta di 10 mila voti in meno rispetto al 2021 quando alle 15 avevano votato 567.934 cittadini, ovvero il 32,3 per cento degli aventi diritto.

I due partiti di centro-destra sono il PDK, i cui principali leader sono tuttora detenuti presso il tribunale penale internazionale dell'Aja con l'accusa di crimini di guerra, e l'LDK, il partito più antico del Paese, che ha perso gran parte del suo sostegno dopo la morte del suo leader Ibrahim Rugova nel 2006.

In bilico i finanziamenti stranieri al Kosovo, tra i Paesi più poveri d'Europa

Kurti è stato in contrasto con le potenze occidentali dopo che il suo governo ha preso diverse misure che hanno sollevato tensioni con la Serbia e l'etnia serba, tra cui il divieto di usare la valuta serba e i trasferimenti dal Paese alla minoranza serba del Kosovo che dipende dai servizi sociali e dai pagamenti di Belgrado.

Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e la forza di pace Kfor guidata dalla Nato hanno esortato il governo di Pristina ad astenersi da azioni unilaterali, temendo il riaccendersi del conflitto interetnico.

Nel frattempo Bruxelles ha sospeso i finanziamenti per alcuni progetti e ha posto delle condizioni per la loro graduale ripresa, legata all'adozione da parte del Kosovo di misure per attenuare le tensioni nel nord, dove vive la maggior parte della minoranza etnica serba.

Il Kosovo è stato anche colpito dal congelamento di 90 giorni da parte di Washington dei finanziamenti per diversi progetti attraverso l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), che è stata fondamentale per promuovere la crescita del Paese.

Per la prima volta dall'indipendenza del Kosovo nel 2008, il parlamento ha completato un intero mandato quadriennale. È il nono voto parlamentare in Kosovo dalla fine del conflitto del 1998-1999 tra il governo di Belgrado e i separatisti di etnia albanese, che ha visto le forze serbe respinte dopo una campagna aerea della Nato durata 78 giorni. La Serbia non riconosce l'indipendenza del Kosovo, una mossa sostenuta da Russia e Cina, mentre i principali Paesi occidentali la riconoscono.

Elettori in fila in un seggio a Pristina, Kosovo, 9 Febbraio 2025
Elettori in fila in un seggio a Pristina, Kosovo, 9 Febbraio 2025 AP Photo

Circa due milioni di elettori aventi diritto hanno votato per eleggere 120 legislatori tra più di 1.200 candidati, per lo più appartenenti a uno dei 27 raggruppamenti politici. Indipendentemente dai risultati elettorali, il parlamento kosovaro ha 20 seggi riservati alle minoranze, di cui 10 alla minoranza serba.

Un gruppo di 100 osservatori dell'Ue, 18 del Consiglio d'Europa e circa 1.600 altri di organizzazioni internazionali o locali hanno monitorato il voto.

Il Kosovo, con una popolazione di 1,6 milioni di abitanti, è uno dei Paesi più poveri d'Europa. Il suo pil annuo pro capite ammonta a meno di 6mila euro.

I partiti si sono impegnati ad aumentare gli stipendi pubblici e le pensioni, a migliorare i servizi educativi e sanitari e a combattere la povertà. Tuttavia, non hanno spiegato da dove proverranno i fondi né come attireranno maggiori investimenti stranieri.

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