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Albares: "Gaza è dei palestinesi. Ora la ricostruzione"

Il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Albares
Il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Albares Diritti d'autore  Virginia Mayo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
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Di Euronews
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Il ministro degli Esteri della Spagna Albares ha risposto alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti Trump, secondo il quale Gaza andrebbe spianata e i palestinesi dovrebbero essere inviati in Giordania e in Egitto

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“Gaza appartiene ai palestinesi e alle persone che vivono a Gaza”. A dichiararlo, senza mezzi termini, è stato il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Albares. Parlando a Euronews nell'ambito di The Europe Conversation, il capo della diplomazia di Madrid ha così risposto alle recenti affermazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Quest'ultimo aveva infatti parlato della necessità di "trasferire i palestinesi in Giordania e in Egitto", quindi di spianare la Striscia e ricostruirla.

"A Gaza servono ricostruzione e sostegno politico"

Un'opzione estrema, che non ha suscitato consensi né, come ovvio, tra i palestinesi, né tra i governi del Cairo e di Amman, che hanno reagito rispedendo al mittente la proposta.

Secondo Albares, "i palestinesi che vivono a Gaza devono rimanere lì. Nostro compito è aiutarli a ricostruirsi una nuova vita. E, naturalmente, dobbiamo vigilare sulle violenze dei coloni che uccidono anche palestinesi innocenti in Cisgiordania. Gli insediamenti illegali sono contrari al diritto internazionale: le Nazioni Unite li hanno condannati molte volte".

Albares sostiene il lavoro dell'Unrwa

Il membro del governo di Pedro Sánchez ha aggiunto poi che occorre sostenre l'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che fornisce assistenza e soccorso a favore di circa 4,7 milioni di rifugiati palestinesi in Medio Oriente: "Si tratta di un'organizzazione indispensabile dell'Onu, non solo per la popolazione di Gaza, ma anche per i rifugiati in diverse parti della regione".

Albares ha infine chiesto all'Unione europea di sostenere la ricostruzione di Gaza, anche a livello diplomatico: "Dobbiamo garantire assistenza innanzitutto con gli aiuti umanitari, per rispondere alle loro esigenze di base. Quindi dobbiamo aiutare la ricostruzione e poi dobbiamo garantire un sostegno politico il prima possibile".

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