La maggior parte dei permessi viene concessa a cittadini provenienti da Paesi terzi per motivi di lavoro e familiari, cui si aggiunge una quota significativa destinata a chi scappa dalle guerre e cerca rifugio nell'Unione europea
I Paesi dell'Ue hanno rilasciato un numero record di 3,7 milioni di primi permessi di soggiorno a cittadini di Paesi terzi nel 2023, il numero più alto dall'inizio della raccolta dei dati, nel 2013.
Il primo permesso di soggiorno consente ai cittadini stranieri di vivere in un determinato Paese per un dato periodo di tempo e per un motivo specifico di lavoro, di studio, familiare o umanitario.
I dati Eurostat mostrano che nel 2023 i cittadini ucraini hanno ricevuto il maggior numero di permessi (307.313), seguiti dai bielorussi (281.279) e dagli indiani (207.966).
Anche i russi rappresentano una parte significativa, con 116.142 permessi rilasciati in totale, la maggior parte per motivi familiari.
Un permesso di soggiorno su tre è per motivi di lavoro
I permessi per motivi di lavoro rappresentano il 33,8 per cento del totale, seguiti da quelli per motivi familiari (26,4 per cento), da "umanitari e altri motivi" (25,6 per cento) e dai motivi di studio (14,3 per cento).
L'istruzione ha registrato il maggior incremento di permessi rispetto al 2022 (+63.674), con gli indiani (38.157), i cinesi (35.620) e gli americani (26.821) che ne hanno ricevuto la maggior parte.
I marocchini sono in cima alla lista dei permessi per motivi familiari, con oltre il 50 per cento del totale, mentre bielorussi (148.957), siriani (127.043), afghani (97.339) e ucraini (53.186) hanno ricevuto il maggior numero di permessi per motivi umanitari.