Il primo ministro ungherese è stato ricevuto mercoledì mattina in Vaticano per un colloquio privato di 35 minuti: al centro la situazione umanitaria ucraina e le iniziative per promuovere la pace, ma anche le relazioni bilaterali, il ruolo della famiglia e le giovani generazioni
Mercoledì mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza il primo ministro ungherese Viktor Orbán per un colloquio incentrato sulla guerra in Ucraina, la situazione umanitaria e le iniziative per promuovere la pace.
L'anno scorso, durante la sua visita in Ungheria, il pontefice ha incontrato circa 35mila ucraini rifugiati nel Paese. Nelle prime fasi dell'invasione russa dell'Ucraina, l'Ungheria ha ospitato quasi 2,5 milioni di rifugiati.
Orbán ha sempre chiesto un cessate il fuoco nel conflitto - e si è attirato le critiche di tutti gli Stati membri dell'Ue quando ha sfruttato la presidenza del Consiglio dell'Unione europea per presentarsi come mediatore di pace a Mosca e a Pechino -, ma si è anche sempre opposto a fornire aiuti militari europei all'Ucraina e ha più volte ostacolato le mosse del blocco in tal senso.
L'Ungheria continua inoltre a dipendere fortemente dalle forniture energetiche russe e più volte minacciato di porre il veto alle sanzioni europee contro la Russia.
L'incontro privato è durato 35 minuti, durante i quali, spiega il comunicato del Vaticano, sono state sottolineate anche "le solide e fruttuose relazioni bilaterali ed è stato espresso vivo apprezzamento per l'impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo e il benessere della società ungherese".
Inoltre, prosegue la nota, "sono stati esaminati altri temi di comune interesse" dalla presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione europea, al ruolo centrale della famiglia e la protezione delle giovani generazioni, temi su cui il pontefice e il primo ministro ungherese presentano indubbiamente delle affinità.
Tra le politiche centrali del governo di Orbán spicca la "difesa della famiglia tradizionale" attraverso l'erogazione di ingenti sussidi a favore della natalità, l'inasprimento delle normative sull'aborto, la repressione dei diritti civili della comunità Lgbtq+ e di tutto ciò che Budapest identifica come "ideologia gender".
Oltre al colloquio con Papa Francesco, Orbán ha avuto colloqui con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e con Miroslaw Wachowski, sottosegretario vaticano per le relazioni con gli Stati.