"Vediamo solo una strada possibile: un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", così Borrell durante la sua visita a Beirut
Il Libano si trova "sull'orlo del collasso" circa due mesi dopo l'inizio delle operazioni militari israeliane sul suo territorio. Lo ha affermato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, incontrando la stampa a Beirut dopo un incontro con il primo ministro libanese, Najib Mikati, e il capo del parlamento Nabih Berri.
Dopo i bombardamenti israeliani di ieri che hanno colpito principalmente il cuore di Beirut, Hezbollah ha risposto questa notte con un attacco verso Tel Aviv, dichiarando di aver lanciato droni e missili contro obiettivi militari.
Pressioni su Israele e Hezbollah
Il capo della diplomazia dell'Ue ha chiesto al governo libanese di esercitare pressioni sia su Israele che su Hezbollah affinché accettino la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti.
Borrell ha detto: "Vediamo solo una strada possibile: un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".
La Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu richiede che le Forze Armate Libanesi (LAF) siano l'unica forza armata nel sud del Libano.
Borrell ha anche elogiato "gli sforzi compiuti sia dagli Stati Uniti che dalla Francia per affrontare la crisi" e ha ribadito la disponibilità dell'Ue a sostenere il Libano, annunciando 200 milioni di euro di aiuti dedicati al rafforzamento dell'esercito libanese.
"Dobbiamo usare la tragedia che abbiamo visto accadere in Libano e a Gaza per evitare ulteriori sofferenze per le persone nella regione mediorientale", ha sottolineato Borrell, che alla fine della prossima settimana terminerà il suo mandato, passando il testimone alla estone Kaja Kallas nella nuova Commissione von der Leyen.